venerdì,Marzo 29 2024

Caso Torano, la fase zero e l’avanzata della procura

Mentre in Italia si parla di riapertura e fase 2, la provincia di Cosenza piomba nel caos più totale. Il caso di “Villa Torano” è solo la punta di un iceberg, dove errori e approssimazione sono all’ordine del giorno. La Regione Calabria continua a rimanere in silenzio. Non si espone, non parla, non commenta. Nel

Caso Torano, la fase zero e l’avanzata della procura

Mentre in Italia si parla di riapertura e fase 2, la provincia di Cosenza piomba nel caos più totale. Il caso di “Villa Torano” è solo la punta di un iceberg, dove errori e approssimazione sono all’ordine del giorno. La Regione Calabria continua a rimanere in silenzio. Non si espone, non parla, non commenta. Nel bollettino giornaliero si fa riferimento al totale dei casi, ovvero 58, in attesa sempre degli altri risultati, che allarmano tutta la popolazione. A cominciare da quella residente a Torano Castello fino ai comuni più vicini. Parliamo di Luzzi, Montalto Uffugo, Acri, Fagnano Castello, Santa Sofia d’Epiro, San Martino di Finita e tanti altri che nel giro di 24 ore saranno informati dal Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell’Asp di Cosenza. Casi di Covid19 quindi in buona parte del territorio cosentino.

Una situazione del genere, ancora in evoluzione, non permetterebbe alla Regione Calabria di avanzare nella fase 2. Soprattutto per quanto riguarda la provincia di Cosenza, dove i positivi vedono quasi quota 400, più del terzo del totale dei casi calabresi. Stamane i Nas hanno chiesto informazioni al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza, dopo l’interessamento sul caso della procura di Cosenza. Se ci saranno aspetti penali da valutare lo si vedrà nei prossimi giorni. L’obiettivo è quello di contenere il più possibile la diffusione del virus, indagando a fondo su cosa sia avvenuto nelle ultime ore. Su WhatsApp circolano audio che raccontano di assembramenti recenti organizzati da alcune persone positive, di cui l’esito è stato confermato oggi dal laboratorio di Virologia del “Mater Domini” di Catanzaro.

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