martedì,Settembre 17 2024

Piazza Bilotti, Occhiuto (e il Comune) puntano prima al dissequestro

L’affaire piazza Bilotti spunta nell’inchiesta della Dda di Catanzaro nel bel mezzo del mese di dicembre 2016. E’ il momento in cui la Guardia di Finanza inizia a capire che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Indagando su Giorgio Ottavio Barbieri, che sarà fermato un mese dopo nell’ambito dell’operazione “Cinque Lustri-Cumbertazione”, i finanzieri

Piazza Bilotti, Occhiuto (e il Comune) puntano prima al dissequestro

L’affaire piazza Bilotti spunta nell’inchiesta della Dda di Catanzaro nel bel mezzo del mese di dicembre 2016. E’ il momento in cui la Guardia di Finanza inizia a capire che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Indagando su Giorgio Ottavio Barbieri, che sarà fermato un mese dopo nell’ambito dell’operazione “Cinque Lustri-Cumbertazione”, i finanzieri scoprono che ci sono pressioni da parte del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto per inaugurare il 17 dicembre 2016 l’ex piazza Fera, completamente trasformata con tre vele, un museo multimediale, il Mc Donald’s e un parcheggio sotterraneo. 

A svelare tutto, suo malgrado, è il direttore dei lavori di piazza Bilotti, Francesco Tucci. Ne parla prima con sua figlia Paola (LEGGI QUI) e poi con il collaudatore, Antonino Alvaro (LEGGI QUI). Sono due intercettazioni chiave nell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ne acquisisce la competenza territoriale solo per l’aggravante mafiosa contestata, ancora una volta, all’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri. A dire il vero, in questa storia, il costruttore cosentino non c’entra quasi nulla. Ma lo vedremo in un secondo momento. 

I protagonisti della vicenda, andando al nocciolo della questione, sono Francesco Tucci, Antonino Alvaro, Francesco Converso e Mario Occhiuto. Gli altri passano in secondo piano in una vicenda che già qualche giorno prima dell’inaugurazione aveva fatto emergere le sue contraddizioni, tanto che l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Caruso, proprio il 17 dicembre rassicurava la cittadinanza (LEGGI QUI). Parliamo quindi di un collaudo statico (completo e non parziale) che, alla data del 17 dicembre 2016, non c’era. Sarà fatto, come emerge dalle carte, qualche settimana dopo, anche se il problema alla trave – posizionata nella zona del palco – sembra ancora irrisolto (secondo chi accusa).

Si punta all’immediato dissequestro di piazza Bilotti

Il sindaco Mario Occhiuto anche ieri ha ribadito che non c’era e non c’è alcun pericolo per la struttura (LEGGI QUI). In tal senso, la difesa del Comune e del primo cittadino, rappresentati dall’avvocato Nicola Carratelli, punterà a dimostrare come piazza Bilotti sia agibile a tutti gli effetti, restituendola – coronavirus permettendo – alla città. Poi si entrerà nel merito della questione. Quindi, sarà presentato ricorso al tribunale del Riesame. Cosenza o Catanzaro è ancora tutto da vedere, visto che il sequestro è stato concesso per i capi d’accusa 3, 4 e 5, secondo cui i reati si sarebbero consumati nella città dei bruzi. Per i difensori, si tratta di un fatto formale e non sostanziale, perché le procedure sono state completate (solo dopo) secondo quanto chiede la legge. 

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