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Passa ai domiciliari la ragazza di Cosenza trovata in casa con l’eroina

Il gip del tribunale di Cosenza concede i domiciliari alla ragazza di 19 anni, trovata in casa con 930 grammi di eroina. Ecco le motivazioni.

Passa ai domiciliari la ragazza di Cosenza trovata in casa con l’eroina

Passa dal carcere ai domiciliari la ragazza di Cosenza, G. F., trovata in casa con 930 grammi di eroina dai carabinieri della Compagnia di Cosenza. Arresto eseguito lo scorso 17 maggio 2020, quando la Sala Operativa della Questura di Cosenza riceve la telefonata di una donna, qualificatasi come la mamma della 19enne, che spiegava alle forze dell’ordine come sua figlia avesse portato dentro della sostanza stupefacente. Quel giorno, la zona di via Popilia era di competenza dei carabinieri che si precipitano nel quartiere popolare della città dei bruzi per verificare se quanto raccontato dalla donna corrispondesse alla realtà dei fatti.

Una volta entrati in casa, infatti, la ragazza non ha inteso aprire la porta, nonostante la presenza dei carabinieri. Così uno dei militari dell’Arma presenti all’interno dell’abitazione decide di uscire all’esterno. Azione che gli permetterà di vedere la 19enne intenta a buttare dall’altra parte della stanza una busta bianca con reclame Tim. Cosa che non farà, capendo probabilmente di non poterla fare franca. Apre la porta e i carabinieri la dichiarano in stato di arresto.

Contro la ragazza gravi indizi di colpevolezza

Nel corso dell’udienza di convalida, l’indagata si è avvalsa della facoltà di non rispondere, finendo in carcere a Castrovillari, dove è rimasta fino a questa mattina, quando il gip Giuseppe Greco gli ha concesso i domiciliari, non accogliendo, tra l’altro, la tesi della procura di Cosenza, secondo cui la ragazza avrebbe sostanzialmente fatto un favore a una terza persona. Si tratta, secondo il gip, di un comportamento legato a conoscenze del mondo criminale cosentino, dedito al traffico di sostanze stupefacenti.

La ragazza ora si trova gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico ed è difesa di fiducia dall’avvocato Francesco Gelsomino. Sulla vicenda, quindi, il gip Greco ritiene che sussistano i gravi indizi di colpevolezza, rafforzando il principio della pericolosità sociale dell’indagata, nonostante sia allo stato attuale incensurata.

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