venerdì,Marzo 29 2024

Il cinema calabrese non “riparte”, un incontro per salvare il settore

Un settore in ginocchio, una prospettiva incerta e, intanto, niente contributi. «La situazione del comparto audiovisivo – ha dichiarato il regista Gianluca Gargano regista e presidente regionale della categoria cineaudiovisivi di Confartigianato – è drammatica; è uno dei pochi settori ancora bloccato, costretto a non poter ripartire e che probabilmente resterà congelato almeno fino a

Il cinema calabrese non “riparte”, un incontro per salvare il settore

Un settore in ginocchio, una prospettiva incerta e, intanto, niente contributi. «La situazione del comparto audiovisivo – ha dichiarato il regista Gianluca Gargano regista e presidente regionale della categoria cineaudiovisivi di Confartigianato – è drammatica; è uno dei pochi settori ancora bloccato, costretto a non poter ripartire e che probabilmente resterà congelato almeno fino a settembre. E oggi, in questa situazione, non possiamo accedere neppure ai bandi regionali del Riparti Calabria per i piccoli sostegni economici previsti perché hanno escluso il nostro codice Ateco 59 dall’elenco delle attività ammissibili».

La protesta in piazza

Sabato, anche la Calabria, come tutte le altre regioni d’Italia, è scesa in piazza per chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni e un sostegno concreto per permettere ai professionisti di un settore al collasso, di poter sopravvivere. Più di trecento tra operatori del mondo dello spettacolo (attori, performer, registi, autori, musicisti) hanno chiesto un incontro immediato perché a rischio crollo c’è l’intero settore culturale.

Dopo l’esclusione la proposta: aiuto dai fondi Ue

Dopo l’esclusione dalla platea degli imprenditori che potranno partecipare al prossimo click day del “Riparti Calabria”, il cinema calabrese e tutto il settore dell’audiovisivo, cercano una strada alternativa. La proposta avanzata da Confartigianato, durante un incontro in Regione, a proposito di audiovisivo è stata quella di destinare parte delle risorse comunitarie di prossimo svincolo, parliamo di 500 milioni di euro, al settore cineaudiovisivo, senza paletti.

Seduto al tavolo con il vicepresidente della Regione Nino Spirlì, Gargano, Francesca Marchese, regista teatrale membro del consiglio direttivo di categoria e il segretario regionale di Confartigianato Silvano Barbalace.

Il paradosso del lock-down

Il vicepresidente Spirlì ha spiegato che per un cavillo non è stato possibile inserire il codice Ateco dei professionisti dell’audiovisivo, nel bando “Riparti Calabria”. Durante il lock-down si è generato un paradosso: mentre gli operatori tv hanno continuato a lavorare al seguito delle troupe giornalistiche, gli altri professionisti che si occupano di settori non legati alla cronaca (spot, documentari, matrimoni, grandi eventi) sono rimasti al palo e adesso anche senza la possibilità di accedere ai famosi duemila euro di salvataggio.

Il nodo Film Commission

Al tavolo si è parlato anche di Film Commission. Gargano ha sollecitato l’Ente a un ruolo di maggiore sostegno e supporto alle maestranze locali riproponendo le idee già formalizzate mesi fa alla presidenza della Film Commission, scritte di concerto con le altre associazioni del settore.

Secondo Gargano delle undici proposte (dal data base al codice etico), la Calabria Film Commission ne avrebbe recepito solo una parte. L’auspicio di Confartigianato Cineaudiovisivo è che l’importante lavoro non vada perso, ma possa servire a valorizzare il reale ruolo che deve avere la fondazione.

Il vice presidente Spirlì, secondo la nota, si è impegnato a verificare le possibilità di un concreto sostegno economico al comparto condividendo l’idea di una rivisitazione della Calabria Film Commission affinché le future produzioni siano maggiormente vincolate al ricorso alle maestranze e gli attori locali, anticipando una prossima riunione per la formazione di un tavolo tecnico permanente del settore.

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