Cosenza, dopo l’emergenza Covid, i papà tornano in sala parto
Da lunedì prossimo, 15 giugno, i futuri papà potranno tornare al fianco delle future mamme in sala parto. Cade il divieto, rimasto in vigore per tutta l’emergenza Covid-19, all’indomani della dimissione dell’ultimo paziente, affetto da Coronavirus, ricoverato nel reparto Malattie Infettive. La Direzione Strategica ha così voluto dare un segnale di ritorno alla normalità, nei
Da lunedì prossimo, 15 giugno, i futuri papà potranno tornare al fianco delle future mamme in sala parto. Cade il divieto, rimasto in vigore per tutta l’emergenza Covid-19, all’indomani della dimissione dell’ultimo paziente, affetto da Coronavirus, ricoverato nel reparto Malattie Infettive.
La Direzione Strategica ha così voluto dare un segnale di ritorno alla normalità, nei limiti delle normali precauzioni che ancora permangono in questo post pandemia. Il senso è di riumanizzazione i percorsi, dando il diritto a vivere la nascita circondati dall’affettivo dei familiari.
Restano in vigore le prescrizioni di sicurezza imposte dall’emergenza epidemica: indagine anamnestica, valutazione dei rischi di contagio e utilizzo di tutte le precauzioni previste e ormai note.
«L’Emergenza Covid-19 – ha dichiarato il direttore del Dipartimento Materno Infantile, Gianfranco Scarpelli – ha creato diverse problematiche nell’assistenza ospedaliera, non solo per la chiusura delle attività ambulatoriali, ma anche per il divieto di ingresso dei familiari, la cui presenza, soprattutto in un evento emotivamente carico come quello nascita, assicura il necessario supporto emotivo e psicologico».
«È stato un periodo difficile – ha concluso Scarpelli – che ha condizionato molto le nostre esistenze e stravolto l’erogazione dei servizi sanitari. Il ringraziamento va ai pazienti ai quali l’emergenza ha imposto disagi e l’isolamento affettivo e agli operatori sanitari che, con senso di responsabilità e dedizione al lavoro hanno, in questo periodo, sopperito anche all’apporto che normalmente danno i familiari ai pazienti ricoverati».