L’Asp: il nostro piano anti-Covid per l’autunno
Il lato positivo, anzi meglio dire, il lato migliore (forse l’unico) di questa pandemia è il riscoperto entusiasmo della classe medica per la professione. Così la pensano Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi e Odontoiatri della provincia di Cosenza, e anche Mario Marino a capo del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, tra i relatori, insieme
Il lato positivo, anzi meglio dire, il lato migliore (forse l’unico) di questa pandemia è il riscoperto entusiasmo della classe medica per la professione. Così la pensano Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi e Odontoiatri della provincia di Cosenza, e anche Mario Marino a capo del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, tra i relatori, insieme a Riccardo Borselli, direttore Centrale Operativa 118, Amalia De Luca, responsabile U.O.S.D. Epidemiologia e Sorveglianza di Popolazione della conferenza stampa di oggi nella la sala dell’Ordine dei Medici di Cosenza.
Corcioni: il governo non vuole affrontare il nodo Sanità
«Studiare, testare e tracciare il territorio isolando i focolai – ha detto Corcioni – ecco la formula che dobbiamo continuare ad applicare in questo periodo in cui non possiamo dire che l’emergenza sia finita. Il nostro modello Calabria, quello delle zone rosse, ha funzionato, anche se in questi mesi abbiamo dovuto lottare contro i sindaci di quei Comuni che ritenevano un’offesa essere classificati come “zone rosse”».
Secondo il presidente dei medici e chirurgi di Cosenza, si ha come la sensazione che non si voglia affrontare davvero il problema della Sanità al livello governativo. «Basta con le colonizzazioni, vogliamo dei calabresi capaci, i migliori, che si mettano alla guida di questo settore così importante, anzi vitale. Chiudere gli ospedali per il Covid è stato facile, più difficile, ora, riaprirli. Ma è arrivato il momento di farlo. Abbiamo chiesto più volte un incontro con la Santelli, ma i nostri inviti sono caduti nel vuoto».
«La paura non ha fermato gli uomini del 118»
Sulle slide tutti i numeri dell’emergenza di questi ultimi mesi, sul tavolo anche le difficoltà e i sacrifici di medici e infermieri del 118.
«Ho visto spesso la paura negli occhi dei miei operatori – ha detto Borselli -. Lavoravano giorno e notte col timore che i dispositivi che avevano addosso non fossero adatti a proteggere fino in fondo, ma non si sono mai risparmiati. Quando tutta Italia parlava delle Usca noi qui già ci lavoravamo da 60 giorni».
Tamponi a tappeto e laboratori potenziati e più veloci
Mario Marino, responsabile del Dipartimento di Prevenzione, a capo della task force istituita per fronteggiare il Coronavirus, ha parlato di prevenzione e screening a tappeto nei mesi che verranno.
Dietro le quinte gli abbiamo chiesto come ci si prepara a questo screening di massa, visto che la nota dolente di questi mesi è stata la caccia ai reagenti.
«Li abbiamo trovati, ora siamo tranquilli, possiamo procedere senza preoccupazioni. I laboratori dell’ospedale sono stati potenziati, ora possono processare 300 tamponi al giorno, se riusciamo a organizzarci bene non ci saranno più ritardi» ha detto Marino. E sulla scuola che sta finendo e che verrà Marino attende indicazioni dal Ministero. «Quello che è certo è che gli esami di Stato procederanno con i divisori in plexiglass, parlare di organizzazioni delle scuole da settembre è prematuro, la misura più efficace è il distanziamento tra i banchi e lo scorporo di classi troppo numerose»
Lo strappo con la Regione dal caso Torano
In conferenza stampa si è sentito più volte il nome della Santelli, e il tono era un po’ polemico. Pare che la frattura col governatore, con cui i rapporti sembravano idilliaci a inizio emergenza si siano logorati strada facendo e poi strappati dopo il caso Torano (qui in esclusiva la relazione dell’Asp pubblicata da Cosenza Channel a metà maggio https://www.cosenzachannel.it/2020/05/18/esclusiva-la-relazione-su-villa-torano-ecco-cosa-successe-ad-aprile/) . Casus belli le indicazioni di Belcastro sulle sistemazioni degli ospiti che l’ex dg voleva trasferire in altri Comuni come Mottafollone e Spezzano. «Ci siamo presi la responsabilità di lasciarli a Villa Torano, i nostri medici specialisti hanno fatto un ottimo lavoro di controllo e alla fine abbiamo avuto ragione noi».
Su Villa Torano, restano ancora tante ombre. Una su tutte: l’ingresso del virus. «Sospettiamo si sia trattato di un operatore sanitario, ma ora spetta alla magistratura fare luce sul caso».