L’inadeguatezza di Callipo e il fallimento politico di Zingaretti
Pippo Callipo si dimette da consigliere regionale. «Non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato».
Pippo Callipo dice addio alla politica, dimettendosi da consigliere regionale. Una decisione maturata in questi pochi mesi che evidentemente hanno palesato tutte le difficoltà politiche dell’imprenditore del “Re del Tonno”. A sua insaputa, ha firmato la legge sui vitalizi, poi abrogata dal Consiglio Regionale della Calabria, mostrando un’insofferenza per quella poltrona che desiderava assai, tanto da candidarsi per la seconda volta in quasi 11 anni alla carica di presidente della Regione Calabria.
Ciò dimostra anche la fragilità politica del Pd in Calabria, la sua inconsistenza e il fallimento personale, e politico, di Nicola Zingaretti. Senza dimenticare Oddati e Graziano. Insomma, una mancanza di rispetto nei confronti di quei calabresi che hanno creduto in Callipo e che oggi si sentono traditi dall’imprenditore.
Si dice che un grande calciatore non per forza debba diventare un grande allenatore e se ciò viene applicato alla politica, la vicenda Callipo certifica che un ottimo imprenditore non è detto che diventi un ottimo politico. Il comportamento di Callipo, al di là delle sue ragioni, è da bocciare. Non ci sono attenuanti di fronte a un impegno istituzionale assunto davanti a centinaia di migliaia di calabresi.
Le giustificazioni di Pippo Callipo
«Dopo una lunga e molto sofferta riflessione, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Calabria perché mi sono reso conto che, purtroppo, non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito» scrive in una nota Pippo Callipo.
«Fin da subito ho lavorato con entusiasmo e ottimismo, tuttavia ben presto ho capito che le regole e i principi che ordinano l’attività del Consiglio regionale sono di fatto “cedevoli” al cospetto di prassi consolidate negli anni che mortificano la massima Assemblea legislativa calabrese e che si scontrano con la mia mentalità improntata alla concretezza».
Lo sfogo del “Re del Tonno”
L’attività del Consiglio si svolge assecondando liturgie politiche che impediscono la valutazione delle questioni sulle quali l’Assemblea è chiamata ad esprimersi, impedendo quindi che il Consiglio stesso renda quel servizio al quale dovrebbe tendere istituzionalmente. Le regole a presidio dell’ordinata gestione dell’ordine del giorno e della presentazione delle proposte da votare non sono un inutile orpello creato per imbrigliare l’iniziativa legislativa dei Consiglieri, ma rappresentano una garanzia del corretto svolgimento della funzione legislativa e rispondono ai principi e ai doveri indiscutibili che sono posti alla base del nostro ordinamento democratico. Per questo non posso in alcun modo accettare che tali regole vengano calpestate».
«Ecco perché mi sono candidato»
«Mi sono candidato per spirito di servizio verso la mia terra e verso i calabresi e avrei voluto lavorare nel loro interesse per rompere ogni logica clientelare, realizzare progetti di ampio respiro e raggiungere obiettivi in funzione di una visione unitaria e moderna della Calabria. Non l’ho certo fatto per interesse personale o per il lauto compenso che viene corrisposto per questa carica, che per altro ho finora interamente devoluto in beneficenza, rinunciando in tempo utile anche al “vitalizio” e all’indennità di fine mandato» aggiunge Pippo Callipo.
La “forma mentis” di Pippo Callipo
«È stato traumatizzante dover accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato. Dopo circa cinquant’anni di attività lavorativa non posso consentire né tollerare cambiamenti della mia personalità e della mia “forma mentis”; non posso farlo per il rispetto che nutro nei confronti dei calabresi, della mia famiglia, dei miei quattrocento collaboratori e verso me stesso».
«Mi auguro che nei prossimi anni il Consiglio regionale possa lavorare e produrre leggi in grado di migliorare le condizioni e la qualità di vita di tutti i calabresi. Auspico che i Consiglieri tutti possano ricordare che la politica è doveroso servizio ai cittadini e che il miglior servizio è quello che si rende nel rispetto delle regole» conclude Pippo Callipo.