martedì,Aprile 16 2024

A Rende nasce il “28 posti”: il nuovo esclusivo ristorante dello chef Massimo Cordò

Un ristorante esclusivo, un luogo dove trascorrere una serata di qualità. “28 posti” ha inaugurato i propri locali lo scorso 2 luglio, alzando il sipario su un ambiente intrigante, elegante e dal design caratterizzante. Il numero ridotto di coperti, che danno il nome all’attività, è stato volutamente contenuto per ottimizzare invece l’offerta gastronomica rivolta al

A Rende nasce il “28 posti”: il nuovo esclusivo ristorante dello chef Massimo Cordò

Un ristorante esclusivo, un luogo dove trascorrere una serata di qualità. “28 posti” ha inaugurato i propri locali lo scorso 2 luglio, alzando il sipario su un ambiente intrigante, elegante e dal design caratterizzante. Il numero ridotto di coperti, che danno il nome all’attività, è stato volutamente contenuto per ottimizzare invece l’offerta gastronomica rivolta al cliente.

L’idea nasce da Massimo Cordò, chef apprezzato a livello nazionale e internazionale, che ha deciso di mettere al servizio della Calabria l’esperienza maturata oltre i confini italiani. A Rende, nella centrale Via Kennedy, ha creato un vivace ristorante-pinseria dove ha ritagliato una vera e propria oasi dedicata ai sapori del luogo. L’attenzione ai prodotti di prima scelta e alla stagionalità degli stessi per la realizzazione di piatti elaborati, qualifica “28 posti” come un locale d’élite.

La riservatezza di “28 posti” emerge anche dalla propria clientela. I tavoli vengono riservati solo su prenotazione e non è consentito l’accesso ai bambini dopo le 20.30. E’ garantito l’ingresso solo ai maggiori di 10 anni, ma in presenza dei genitori.

Nei piatti di Massimo Cordò troverete tutto il bagaglio della sua esperienza all’estero e i sapori della Calabria. Cosa significa? Che la proposta gastronomica rispecchia in qualche modo l’ambiente raffinato e che viene servita una cucina di matrice calabrese, ma con evidenti influssi internazionali. Per farla breve, una cucina classica, non destrutturata, non reinventata, ma con qualche intervento moderno e con dei contributi provenienti dalla contemporaneità.