Cosenza, centro storico: Occhiuto chiede risorse aggiuntive per l’emergenza abitativa
“La firma del Contratto istituzionale di sviluppo “Cosenza-Centro storico” se da un lato ci ha fatto esprimere, comunque, soddisfazione per il fatto di rappresentare lo strumento per far giungere alla città storica fondi importanti, dall’altro non può far venir meno l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di andare fino in fondo alla strategia che era stata
“La firma del Contratto istituzionale di sviluppo “Cosenza-Centro storico” se da un lato ci ha fatto esprimere, comunque, soddisfazione per il fatto di rappresentare lo strumento per far giungere alla città storica fondi importanti, dall’altro non può far venir meno l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di andare fino in fondo alla strategia che era stata messa in atto dall’Amministrazione comunale che mi onoro di guidare per realizzare anche il recupero del patrimonio privato e la rivitalizzazione di questa parte importante del territorio urbano, anche come azione di contrasto alle situazioni emergenziali, contrassegnate da grandi criticità, quali il rischio sismico e il rischio crolli legato alla fatiscenza degli edifici”.
Lo afferma il Sindaco Mario Occhiuto in una lettera indirizzata alla Presidente della Giunta regionale della Calabria, Jole Santelli. Nella lettera alla Santelli il primo cittadino di Cosenza chiede di “destinare alla città 50 milioni di euro aggiuntivi per espropriare e mettere in sicurezza il centro storico che rappresenta un unicum grazie anche alle case dei privati. Noi – afferma il Sindaco Occhiuto -avevamo scritto più volte alle istituzioni sollecitandole ad occuparsi di questa ineludibile questione e per far presente questo grave stato di pericolo: dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio dei Ministri e della Regione.
Lo stesso Consiglio comunale di Cosenza aveva, già nella seduta del 23 giugno 2015, aderendo ad una nostra deliberazione di giunta, dichiarato lo stato di emergenza, ai sensi della legge n.225 del 1992, per la reale situazione socio-strutturale in cui versa e versava il centro storico di Cosenza. C’è bisogno – è vero – di molto tempo e di molto impegno per invertire il trend legato all’abbandono e al degrado del centro storico, conseguenza di politiche urbanistiche errate dei decenni passati. Negli anni il centro storico è stato oggetto di politiche attive in virtù delle quali, consapevolmente o inconsapevolmente, si è nel tempo svuotato.
Molte sono state – prosegue la lettera di Occhiuto alla Presidente Santelli – le opere e le attività da noi realizzate e molte ancora dovranno essere messe in campo. Purtroppo, non siamo ancora riusciti a trovare il modo di recuperare il patrimonio dei privati, che è a rischio crollo e che costituisce il vero pericolo per il nostro centro storico e per i suoi residenti e visitatori. Una ragione in più questa per chiedere alla Presidente Santelli, che conosce perfettamente il gravissimo problema, di venirci incontro per individuare una linea di finanziamento compatibile con questa esigenza e con la nostra vecchia, ma ancora attuale, proposta di acquisizione di alcuni edifici privati sui quali i proprietari non avevano inteso intervenire, per destinarli ad edilizia sociale, dopo averli acquisiti al patrimonio comunale. In questo modo si raggiungerebbero due obiettivi fondamentali: evitare il rischio crolli ed incrementare le residenze abitative stabili, senza le quali nessun intervento di risanamento e recupero potrà mai produrre effetti positivi.
Credo che a ciascuno di noi e ancor di più alla Presidente Santelli – sottolinea ancora il Sindaco Mario Occhiuto – stiano a cuore le sorti del nostro pregevolissimo centro storico e soprattutto la sicurezza dei nostri concittadini che qui risiedono. Il nostro è uno dei più estesi centri storici del Paese, ricco di testimonianze dell’ininterrotta frequentazione, dall’epoca ellenistica ai giorni nostri, ma che, purtroppo, sconta il prezzo di oltre 50 anni di disinteresse. Tutto questo ha determinato un progressivo decadimento strutturale degli edifici residenziali, occupati ormai per la maggior parte da famiglie disagiate che non hanno i mezzi materiali per affrontare i rischi di una zona sismica di categoria 1 (la più gravosa d’Italia). Una situazione emergenziale che ci pone, di tanto in tanto, dinanzi a crolli, anche di interi palazzi o porzioni di palazzi disabitati che solo la buona sorte ha sottratto a conseguenze più gravi.
Ritengo che il proposito di evitare la perdita irreversibile di questo inestimabile patrimonio storico vada perseguito fino in fondo anche e soprattutto per preservare la città storica e i suoi residenti dal pericolo incombente di crolli e dal rischio sismico che mettererebbero a dura prova la sicurezza dei nostri concittadini. Sono certo – ha concluso Occhiuto – che la sensibilità della Presidente Santelli saprà bene interpretare le preoccupazioni espresse, al fine di individuare quelle risorse che potrebbero invertire il corso della storia e sottrarre il nostro centro storico ad un degrado ed un depauperamento altrimenti non scongiurabili”.
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