Coronavirus, il ministro Boccia non esclude chiusura tra regioni
Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, intervenuto in una trasmissione radiofonica, ha le idee chiare: “Le limitazioni di spostamento tra le regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione
Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, intervenuto in una trasmissione radiofonica, ha le idee chiare: “Le limitazioni di spostamento tra le regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è una spia che si accende bisogna intervenire. La risalita dei contagi era prevedibile. Le terapie intensive – aggiunge – sono state rafforzate. Questi sono numeri diversi rispetto a quelli di aprile, anche se il virus c’è e bisogna conviverci. Come governo non fissiamo nessuna asticella”. E sui test rapidi: “Non è accettabile aspettare ore e ore per fare un tampone. Bisogna potenziare i servizi sanitari, stiamo lavorando sui test rapidi perché si possano fare ovunque”.
Il pensiero di Ricciardi
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma afferma: “Gli ospedali si stanno di nuovo riempiendo. Le strutture Covid in questo momento in Campania e nel Lazio sono quasi piene. Mi preoccupano non tanto le terapie intensive di cui si parla, ma le sub-intensive dove ci sono pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo. E i posti si stanno già saturando adesso figuriamoci quando arriverà l’influenza”. Che poi aggiunge: “Non siamo al collasso, ma in una situazione di grandissima pressione. Quando si abbasseranno le temperature e arriveranno i virus influenzali, ci saranno problemi perché dovremmo stare all’interno e le famiglie si contageranno”
…e quello di Bonaccini
“Se il contagio aumenterà e troveremo delle situazioni molto più preoccupanti si dovrà essere pronti a eventuali ulteriori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli che mettiamo in campo”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, riguardo alla possibilità di adottare misure più restrittive per quanto riguarda la capienza dei mezzi di trasporto pubblico. “Bisogna fare le cose per bene e bisogna essere pronti anche a qualche restrizione in più se necessaria – ha aggiunto – ma certamente la cosa migliore è chiedere alle persone comportamenti adeguati, a non scherzarci su, siamo ancora in piena fase di lotta alla pandemia seppur la si è imparata a contrastare meglio”. “Ho chiesto al ministro Lamorgese, come presidente della Conferenza delle Regioni, che nei territori sia garantita l’attivazione dei controlli anche da parte delle forze dell’ordine. E’ evidente – ha sottolineato il governatore – che le tante misure che prendiamo devono avere anche una forma di controllo per evitare di interrompere tutto”. Poi spiega: “Un nuovo lockdown generalizzato il Paese non se lo può permettere”, che su una eventuale chiusura dei confini regionali, in caso di necessità, commenta: “Con i ‘se’ e i ‘ma’ si riempiono le trasmissioni televisive e radiofoniche ma non si risolvono i problemi. Di fronte a possibili ricadute o meno ne discuteremo assieme come abbiamo sempre fatto”.
Nessuno scontro tra Regioni e Governo – ha rassicurato inoltre Bonaccini – nessun rischio di rottura, “se saremo tutti responsabili e faremo come abbiamo fatto nella prima fase, la più drammatica. Non vedo questi rischi”.
“Quando le centinaia di ordinanze delle regioni e delle province autonome, di un Paese molto differente tra sé, sono risultate, nel 98% dei casi, conformi alle decine di decreti emanati dal Governo già questo testimonia la bontà del lavoro comune che abbiamo fatto – ha sottolineato il governatore -. Un conto sono le parole, un altro i fatti”.
“Adesso bisogna, come abbiamo chiesto, e il Governo ha detto di sì, per questo ringrazio il presidente del Consiglio e i ministri Boccia e Speranza in particolare, riattivare la Cabina di regia pressochè quotidiana – ha aggiunto Bonaccini – perché questo aumento dei contagi fa sì che dobbiamo insieme attivare tutte le misure di prevenzione possibili”. “Non vedo altra strada che lavorare insieme – ha ribadito Bonaccini – e per questo abbiamo chiesto la Cabina di regia. Ma credo che le Regioni abbiano lavorato molto bene”.