venerdì,Marzo 29 2024

L’ex direttore sanitario del Distretto di Cosenza denuncia Cinzia Bettelini

Presentata una denuncia in procura contro il commissario dell'Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini. Ecco cosa "contesta" Antonio Perri.

L’ex direttore sanitario del Distretto di Cosenza denuncia Cinzia Bettelini

L’avvocato Mafalda Ferraro (nella foto in basso) legale del dott. Antonio Perri, già direttore del Distretto Sanitario di Cosenza, ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica guidata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, per i reati di omissione in atti d’ufficio e abuso di ufficio.

Il commissario dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini non ha risposto entro trenta giorni ad una diffida inviata da Perri, con la quale si chiedeva il suo reintegro nell’incarico già ricoperto ed illegittimamente revocato. Sulla questione erano già intervenuti sia il Responsabile Prevenzione della Corruzione ASP di Cosenza sia l’ANAC, su impulso di Antonio Perri, ma le loro osservazioni sono rimaste lettera morta. 

L'ex direttore sanitario del Distretto di Cosenza denuncia Cinzia Bettelini

L’ex direttore del Distretto Sanitario di Cosenza aveva già diffidato il direttore generale dell’epoca, dott. Raffaele Mauro, al fine di bloccare la procedura di sostituzione degli incarichi di direttore dei distretti, evidenziando la illegittima procedura di selezione per le nomine e la presenza nell’elenco di soggetti ultra 65enni. Nonostante ciò l’iter venne ultimato e due richiedenti ultra sessantacinquenni vennero nominati, uno dei quali proprio al distretto di Cosenza.

Per caso analogo l’ex commissario Giuseppe Zuccatelli, dopo una positiva verifica e valutazione degli obiettivi raggiunti ha conferito altro incarico dirigenziale equivalente a quello di Perri a un altro dirigente. Nel frattempo, mentre si stava valutando la posizione di Perri, avendo già acquisito la valutazione e verifica positiva degli obiettivi raggiunti, Zuccatelli si è dimesso, rimanendo l’iter amministrativo sospeso sino all’insediamento del commissaria Bettolini. »Quest’ultima, non solo è rimasta inerme, ma non ha nemmeno inteso spiegare le ragioni del ritardo nel compiere l’atto, con ciò integrando il reato di omissione in atti d’ufficio» spiega il legale.

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