Chiuso il processo su Carmine Greco, ora la requisitoria
Termina l'istruttoria dibattimentale del processo contro Carmine Greco, accusato dalla Dda di Catanzaro di associazione mafiosa. Ora la requisitoria del pm Sirleo.
Il tribunale collegiale di Crotone ha chiuso l’istruttoria dibattimentale del processo riguardante il maresciallo dei carabinieri forestale, Carmine Greco, ex comandante della stazione di “Cava di Melis” di Longobucco. La Dda di Catanzaro gli contesta l’associazione mafiosa, sostenendo che l’imputato abbia favorito un contesto criminale di stampo mafioso che aveva interessi nel settore boschivo. Tra questi i fratelli Spadafora di San Giovanni in Fiore, con i quali Greco aveva spesso contatti.
Il tribunale del Riesame di Catanzaro, però, aveva riqualificato il fatto in concorso esterno in associazione mafiosa, ritenendo che Carmine Greco non fosse intraneo a quel tipo di consorteria riconducibile ai clan crotonesi, e in particolare alla cosca di Cirò Marina, disarticolata nell’inchiesta “Stige“, coordinata sempre dalla Dda di Catanzaro. Nel corso del processo, tuttavia, il pm Sirleo ha valorizzato tutti gli elementi accusatori che avevano portato all’arresto di Carmine Greco e il prossimo 11 novembre sarà il giorno della requisitoria. Dal punto di vista difensivo, invece, non emergono prove di una partecipazione di Carmine Greco all’associazione mafiosa, contestata nell’ordinanza di custodia cautelare ed eseguita nell’estate del 2018.
Da questo procedimento, infine, è nato anche il filone della procura ordinaria di Salerno che ha indagato, e oggi portato a processo, l’ex procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla (LEGGI QUI). Anche in questo caso è coinvolto Carmine Greco (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Franco Sammarco), accusato di falso insieme al magistrato di Cosenza e a un altro carabiniere forestale, in servizio presso la stazione di “Cava di Melis” di Longobucco.