Maxi-inchiesta della procura di Paola sulle amministrative 2019 di Belvedere Marittimo: 11 indagati
Nei guai l'ex sindaco di Belvedere, Enrico Granata e anche l'attuale primo cittadino di Acquappesa. Ecco l'elenco completo degli indagati.
La procura della Repubblica di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, ha chiuso le indagini sull’ex sindaco di Belvedere Marittimo, Enrico Granata. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, mira a svelare un presunto sistema corruttivo che avrebbe avvantaggiato Granata nel corso delle elezioni amministrative del 26 maggio 2019.
Inchiesta sul comune di Belvedere M., l’elenco degli indagati
Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle, coordinati dal procuratore Bruni e dal pm Rossana Esposito, sono emerse diverse posizioni, legate al contesto politico-amministrativo di Belvedere Marittimo. Nello specifico, sono undici gli indagati. Oltre all’ex sindaco Granata, candidatosi anche alle ultime Regionali, sono sott’inchiesta anche il dirigente di settore, Antonietta Grosso Ciponte, l’allora consigliere comunale Santino Stumbo, l’allora responsabile del personale, Massimiliano Pepe, Vincenzo Grosso Ciponte, Ciriaco Grosso Ciponte, l’attuale sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio, Alfonso Francesco Alimena, l’ex sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato, Attilio Domanico e Sante Brusca. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione elettorale e rivelazione del segreto d’ufficio.
Sono undici gli indagati finiti sott’inchiesta da parte della Procura di Paola e della Guardia di Finanza. Tutto inizia nel 2019.
Le accuse all’ex sindaco Enrico Granata
Secondo la procura di Paola, infatti, l’ex sindaco Granata e l’ex consigliere Stumbo, durante la campagna elettorale del 2019, avrebbero chiesto voti in cambio di favori e denaro. Cosa che ha insospettito i finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza che, una volta acquisita la notitia criminis, hanno informato l’ufficio inquirente di Paola. Così nasce l’indagine sul comune di Belvedere Marittimo. Entrando nel merito delle accuse, Granata avrebbe favorito la procedura di mobilità di Antonietta Grosso Cipote, all’epoca dei fatti da poco assunta come dirigente dell’ufficio tributario. Favore che, secondo il pm Esposito, Granata avrebbe fatto in cambio di una somma di denaro.
Tra la mole di documenti che la Guardia di Finanza di Scalea ha analizzato in questi mesi, la procura di Paola ha focalizzato la sua attenzione, come riporta la Gazzetta del Sud, sulla delibera numero 65 del giugno 2018, con la quale veniva chiesto al responsabile del Personale «di adottare ogni idoneo provvedimento per la copertura di un posto a tempo pieno e indeterminato di istruttore di ragioneria, categoria D, anticipando di fatto il fabbisogno di personale per il 2019».