Situazione drammatica negli ospedali. Medici e infermieri: «Vicini al collasso»
Medici e infermieri di medicina interna denunciano la situazione drammatica che si vive negli ospedali, ormai pieni di pazienti Covid.
Da Nord a Sud, l’emergenza coronavirus aumenta la pressione ospedaliera. Medici e infermieri infatti sono allo stremo e non riescono più a gestire il flusso di ricoveri che ogni giorno si presentano davanti agli ingressi dei pronto soccorso. In Calabria, ad esempio, conosciamo bene lo «scenario da guerra» del Pronto soccorso di Cosenza, ma più in generale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. In altre zone d’Italia, però, la situazione è ugualmente drammatica.
Se non si inverte la rotta nei prossimi cinque/sette giorni, gli ospedali esploderanno. In Calabria le criticità ormai sono note, tanto da essere al vaglio del Governo nazionale, ma in altre regioni il quadro ospedaliero è molto complicato. Basta leggere uno dei passaggi contenuti nella lettera aperta dei medici e infermieri di medicina interna per meglio comprendere cosa stia accadendo in questi giorni negli ospedali italiani. «Ormai siamo vicini al collasso, per carenza di personale e mancanza di posti letto a fronte dell’abnorme afflusso di malati per la rapida e vertiginosa diffusione dell’infezione da Covid. Non vanno dati messaggi che sminuiscono la situazione».
Non va meglio, tuttavia, in Lombardia. In queste ore il sindaco di Varese, Davide Galimberti, contattato dall’Ansa, ha dichiarato che «i nostri ospedali stanno raggiungendo la saturazione, non c’è più posto. Da Busto Arsizio a Varese, fino a Tradate, da giorni gli ospedali sono sotto pressione, si è cercato di recuperare posti letto nei vari reparti ma siamo al limite. L’auspicio è che le misure del lockdown portino in fretta gli effetti sperati e che siano attivati velocemente i Covid hotel, per alleggerire la pressione sugli ospedali che sono al limite».