Scozzafava, antennista Sky tra criminalità e politica (amico di Tallini)
Per il gip, Domenico Scozzafava è il fulcro della vicenda giudiziaria di Tallini. Ma il politico non voleva che viaggiassero insieme.
Domenico Scozzafava, secondo il gip di Catanzaro, «è il fulcro della vicenda» giudiziaria che corre sia il piano della criminalità organizzata, leggasi cosca Grande Aracri di Cutro, sia su quello della politica, vedi Mimmo Tallini. Al centro dell’inchiesta vi è il business dei farmaci. Per il gip d Catanzaro Tallini avrebbe «un carattere particolarmente accorto e scaltro, nel prevenire i rischi di essere intercettato». Scozzavafa di professione fa l’antennista Sky ed è presente su tutto il territorio di Catanzaro.
Tallini temeva che Scozzafava fosse intercettato
Il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro si convince di ciò quando Scozzafava parla con Galli, il quale spiega che certe cose «vanno spiegate di persona». Il giudice, tuttavia, va oltre l’aspetto squisitamente tecnico-giuridico, facendo una considerazione personale. «Si potrà obbiettare che il sapere che i propri colloqui telefonici sono ascoltati e registrati non è un piacere per nessuno e può suscitare disagio. Ma non è questo sentimento di imbarazzo e fastidio a rappresentare il dato indiziante» chiarisce il gip.
«Il dato indiziante – spiega – è costituito dalla sicurezza di avere meritato così tanta attenzione da parte della polizia giudiziaria. La sicurezza che “Mimmo” che aveva invitato lo stesso Scozzafava a non parlare al telefono fosse proprio Tallini, la si ricava non soltanto dalla costante utilizzazione di tale diminutivo per indicare l’assessore, ma anche perché la conversazione risale all’11 settembre 2013, quando Scozzafava confidava a Galli che stava per incontrare di persona l’assessore Tallini».
Quella macchina “proibita”
Secondo il gip l’attuale presidente del Consiglio regionale della Calabria era a conoscenza del fatto che Scozzafava «era legato ad ambienti criminali». Il gip se ne convince dal fatto che «Tallini non salirà mai sull’autovettura di Scozzafava, sottoposta a monitoraggio da parte della procura della Repubblica richiedente». Vien da chiedersi se Tallini davvero sapesse che Scozzafava era intercettato dall’autorità giudiziaria. Tuttavia, questa circostanza non emerge nelle carte dell’inchiesta.
Insomma, il gip è sicuro che Tallini non voglia in alcun modo viaggiare con Scozzafava e lo ribadisce quando viene fissato un incontro con Paolo Del Sole, commercialista romano, nei pressi dell’aeroporto di Lamezia Terme. Tallini, infatti, lo invita ad andare con la sua macchina. «Una volta raccolto Del Sole, l’autovettura di Tallini si porta a Crotone con a bordo Scozzafava, Del Sole, Manfredi, facendo poi ritorno a Catanzaro nel pomeriggio». Leitmotiv che, secondo il gip di Catanzaro, si ripete nel 2014, precisamente ad ottobre, nei pressi del “Benny Hotel”, struttura alberghiera situata all’ingresso della città capoluogo di regione.
I legami “elettorali” tra Tallini e Scozzafava
Per il gip di Catanzaro ci sono più indizi sul fatto che tra Mimmo Tallini e Domenico Scozzafava ci sia un intenso legame, circoscritto ad ambienti criminali, fortemente interessati all’elezione in Consiglio regionale del politico di Forza Italia. In tal senso, nello scenario politico-giudiziario entra la figura «oscura» di Gennaro Mellea «vulgo Pierino e boss dei Gaglianese») evidenzia il gip. «Se ci si chiede quale possa essere stato il collegamento tra Mellea, Scozzafava e Tallini è agevole rinvenire la risposta nel bisogno di consenso elettorale che aveva Tallini». Gli amici di Tallini, in una conversazione intercettata dagli investigatori il 13 novembre del 2013, affermano di lavorare per Tallini, ritenendo che quest’ultimo «possa essere il coordinatore regionale di Forza Italia». Attendono, per questo motivo, di parlarne con persone vicine al presidente Silvio Berlusconi.