giovedì,Aprile 18 2024

Rezza e Locatelli: «Oggi 800 decessi, un brutto dato»

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli hanno commentato i dati odierni circa l’evoluzione epidemiologica in Italia. «Oggi c’è un brutto dato: ci sono stati 853 decessi a fronte di 630 di ieri» ha affermato Gianni Rezza. «A fronte del dato dei

Rezza e Locatelli: «Oggi 800 decessi, un brutto dato»

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli hanno commentato i dati odierni circa l’evoluzione epidemiologica in Italia. «Oggi c’è un brutto dato: ci sono stati 853 decessi a fronte di 630 di ieri» ha affermato Gianni Rezza. «A fronte del dato dei morti, che deve richiamare di andare avanti nella strategia presa, 12,31% è il rapporto tamponi-casi, il numero degli accessi alle terapie intensive è 6 a fronte di 120 di una settimana fa, e quello dei ricoveri è 120 in area medica contro 528 di una settimana fa. Quindi gli indicatori vanno nella direzione sperata», ha detto Franco Locatelli. «Grosso modo almeno tra 60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il SarsCov2 per ottenere l’immunità di gregge» ha affermato Rezza. «Cio vuol dire vaccinare 42 milioni di italiani, ha aggiunto Franco locatelli, e questa è una grande sfida. Ma ci sarà un progressivo incremento delle dosi di vaccino a partire dal 2021 e avere più di un vaccino è un vantaggio». A Natale, però, nessun spostamento. «Non posso negare la mia preoccupazione, certamente spostamenti illimitati per Natale e aggregazioni rappresenta un rischio per la diffusione dell’infezione» ha spiegato Rezza. «Oltre 800 morti oggi – ha aggiunto Franco Locatelli – ci devono portare a ricordare che non siamo fuori dal problema, assolutamente no. Ci può essere una via di mezzo che ad esempio potrà fare riferimento a restrizioni dopo particolari ore o a non creare ampi momenti di socialità».

Impianti sciistici e vaccino Covid, ecco come si sta muovendo l’Italia

«Nessuno sottovaluta l’impatto di una chiusura delle attività sciistiche però i numeri attuali non rendono compatibile una ipotesi di riapertura perché vorrebbe dire esporre tutto il paese a una ripresa della curva epidemica e avere una concertazione europea è assolutamente fondamentale» ha sottolineato Franco Locatelli. «E’ falso» ha concluso il presidente del Consiglio Superiore d Sanità «che il nostro Paese non si stia organizzando, niente di più falso. Al contrario si sta lavorando in maniera intensiva su come sviluppare il piano per la vaccinazione anti-covid nel minore tempo possibile. Lo sforzo lo stiamo facendo per creare la strategia per uscire dalla pandemia. Ci sarà poi bisogno di uno stretto rapporto tra Governo e Regioni».

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