Calabria zona arancione. Spirlì subito “accontentato” dal Governo | (Spostamenti, negozi e congiunti: cosa cambia)
La Calabria diventa zona arancione lasciando il grado più alto di criticità. Spirlì aveva evidenziato il timore di una decisione diversa. Ecco cosa cambia con la "zona arancione".
«Sono ore impegnative: eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica e gli scenari prossimi futuri. Oggi è venerdì e come sapete c’è il monitoraggio settimanale. Nel pomeriggio avremo delle novità». Queste le parole in mattinata del premier Giuseppe Conte. E le novità sono arrivate. Piemonte, Lombardia e Calabria diventano zone arancioni. Liguria e Sicilia gialle. Valle d’Aosta e Puglia rimangono rosse.
Speranza firmerà l’ordinanza per Calabria zona arancione
Lombardia, Piemonte e Calabria zona arancione, pertanto. «Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte». Lo ha comunicato il dicastero. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre e smentisce (a questo punto clamorosamente) quanto dichiarato nel pomeriggio dal presidente facente funzioni Nino Spirlì.
Le parole di Spirlì nel pomeriggio
Nino Spirlì, nel pomeriggio aveva tuonato contro Roma. Parole dal sapore di sfida politica. «A questo punto, se la Calabria dovesse rimanere zona rossa – aveva detto – la responsabilità sarebbe solo del Governo, incapace di dare una guida alla sanità regionale». Si riferiva in particolare, alla mancata nomina del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, quale commissario ad acta. Da Roma, però, è arrivata una risposta forte. Quasi come a dare una smentita ai timori preventivi del pff.
Le parole di Spirlì dopo il cambio di colore
«Ho appena ricevuto le telefonate del premier Conte e dei ministri Speranza e Boccia, i quali mi hanno comunicato che la Calabria sarà dichiarata, tra qualche ora, zona arancione – ha corretto il tiro Spirlì -. È un premio al comportamento dei calabresi che, pur continuando a resistere di fronte a una emergenza nell’emergenza covid, quasi sconfortati, stavano perdendo la loro storica capacità di resistere agli assalti più cruenti e alle ingiustizie più mortificanti».
«La continua interlocuzione con il governo centrale e la reciproca disponibilità alla collaborazione – aggiunge Spirlì – hanno fatto sì che questo piccolo miracolo istituzionale potesse avvenire. Cosa cambierà, dalle prossime ore in poi? Tanto, ma anche poco. Tanto, perché, finalmente, le attività commerciali potranno riaprire, alzando le saracinesche e accogliendo i clienti; poco, perché sarà comunque necessario mantenere lo stesso rigore nel seguire le norme sul distanziamento sociale, nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto dei vari divieti, tra cui quelli relativi agli spostamenti e al coprifuoco».