lunedì,Gennaio 20 2025

La FISMU: «Il pronto soccorso di Cosenza ha bisogno di medici». La storia della dottoressa Greco

Il segretario regionale della FISMU racconta la storia della dottoressa Ivana Greco che rischia di non lavorare più nel pronto soccorso di Cosenza. «E' stata la prima a fare una diagnosi Covid».

La FISMU: «Il pronto soccorso di Cosenza ha bisogno di medici». La storia della dottoressa Greco

Riceviamo e pubblichiamo.

L’Azienda Ospedaliera di Cosenza con determina del 26 novembre 2020 ha escluso dal Concorso bandito per due medici di Pronto Soccorso, la dottoressa Ivana Greco, perché non in possesso della specialità richiesta dalla normativa concorsuale. Letta così sembra cosa normale. Ma normale non deve essere!

La dottoressa assunta presso il Pronto Soccorso di Cosenza circa due anni fa quando si era in gravi difficoltà per garantire il servizio, ha continuato a prestare servizio, prima, durante la prima ondata di pandemia (è stata lei ad aver fatto la prima diagnosi di Covid a Cosenza) e attualmente in questa seconda tremenda ondata. Presta servizio in area Covid del nostro Pronto Soccorso, spesso presta servizio da sola all’interno per tutti gli altri pazienti, spesso anche in tenda Covid.

Questa estate ha rinunciato a parte consistente delle ferie per restare sul posto di combattimento. Ha prestato servizio sempre con entusiasmo, professionalità e disponibilità verso tutti, ha fatto innumerevoli diagnosi, firmato referti, terapie, ricoveri, trasferimenti. Ora però una normativa anacronistica non le consente di partecipare al concorso del suo Pronto Soccorso!. Non consente a un medico, in possesso di  specializzazione non “equipollente o affine” di poter fare un concorso per  un posto di lavoro da dove molti scappano o non vogliono restare .

Oggi in una pandemia forse senza precedenti, in una pandemia in cui si reclutano neo laureati, specializzandi e addirittura medici in pensione, consentiamo ad una normativa anacronistica di escludere un medico attualmente in servizio nel Pronto Soccorso più affollato della Calabria, solo perché non ha una specializzazione affine… come se gli anni trascorsi a lavorare sul campo non contassero più nulla, proprio adesso. Quando,se non adesso, fare delle giuste deroghe a una legge che sta mettendo in gravi difficoltà l’erogazione dei LEA?

Tutti i Pronto Soccorso d’Italia sono in sofferenza e oggi che si fa? Si manda a casa un medico valido e che vuole restare a lavorare in trincea. La pandemia corre e non ammette indugi o defezioni, ogni medico oggi è utile, figuriamoci un medico già formato e entusiasta del proprio compito. Si muova il commissario dell’Azienda Ospedaliera, si muova il sindaco, si muova il prefetto, si muova il ministro: si dia la possibilità di restare a chi può dare un grosso contributo in questo particolarissimo momento storico. Noi ospedalieri di certo ci muoveremo in massa a difesa della dottoressa e faremo di tutto affinché il buon senso prevalga. (Il segretario regionale FISMU Dott. Claudio Picarelli)

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