Bando borghi, Aieta (DP): La Regione ha la memoria corta, fa suo un progetto di Oliverio
In Regione esultano per l’accordo siglato a Roma per la valorizzazione dei borghi calabresi. Esultano dopo un’attesa infinita, dopo che per ben dieci mesi sindaci, imprenditori, artigiani, privati non hanno fatto che bussare alla porta di dirigenti e assessori per chiedere lo sblocco del bando. E tutti non facevano che glissare. Il presidente facente funzioni,
In Regione esultano per l’accordo siglato a Roma per la valorizzazione dei borghi calabresi. Esultano dopo un’attesa infinita, dopo che per ben dieci mesi sindaci, imprenditori, artigiani, privati non hanno fatto che bussare alla porta di dirigenti e assessori per chiedere lo sblocco del bando. E tutti non facevano che glissare.
Il presidente facente funzioni, si è sperticato in elogi per il lavoro compiuto dalla corrente amministrazione per arrivare alla firma, proprio lui che aveva annunciato mesi fa la volontà di annullare tutto, congelando le procedure che erano già in stato avanzato, impedendo, così, la pubblicazione delle graduatorie e poi la firma dei decreti per i beneficiari. Per i privati, inoltre, sono state bloccate le commissioni che dovevano redigere le graduatorie con un lavoro che per alcune linee era oltre il 60%.
Un’inversione di rotta che ha quasi dell’incredibile, una piroetta degna di un numero da acrobati navigati. Quello che poi Spirlì ha omesso di dire, nel suo lungo elenco di ringraziamenti, è un dettaglio non di poco conto, e riguarda la paternità dell’idea. Il messaggio che arriva all’opinione pubblica è che il bando sui borghi sia interamente frutto dell’ingegno, dello studio e dell’intuito di questa coalizione, ma non è così.
Il merito è di Mario Oliverio che, durante il suo incarico, ha fortemente voluto e realizzato questo progetto strategico che prevedeva un’ampia platea di beneficiari e somme importanti per realizzare il sogno di veder risorgere i borghi: 136 milioni di euro di cui 100 milioni per i Comuni e 36 milioni di euro a sostegno dei privati.
Il risultato di questo impegno, al tempo di Oliverio, si è manifestato nella grande partecipazione al bando da parte sia dei Comuni che dei privati, in particolare dei giovani destinatari di un contributo del 100% fino a 70mila euro.
Se proprio vogliamo usare il termine “rivoluzione” o “visione” che almeno si usi il soggetto giusto. Trovo che l’obiettivo sia la cosa più importante, cioè avviare un percorso che porti alla valorizzazione di un bene preziosissimo per la nostra regione, cioè i borghi, cuore pulsante del territorio, ma correttezza vuole che si riconosca il lavoro fatto da chi aveva già segnato la strada, seminandola non solo di buoni propositi ma anche di fatti reali e concreti.
Ora occorre solo fare una cosa: mettere il piede sull’acceleratore e recuperare i gravi ritardi di quest’anno per garantire la celere realizzazione dei progetti proposti, nel rispetto dei requisiti stabiliti e delle normative vigenti, evitando inutili, tortuose e dannose modifiche in corso d’opera che non farebbero che accendere contenziosi infiniti che porterebbero, inevitabilmente a un nuovo e fatale blocco con conseguenze facilmente immaginabili.
*Consigliere Regionale