Giornata della Memoria: nota di Franco Iacucci
27 Gennaio 1945 – L’Armata Rossa impegnata nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberò il campo di concentramento di Auschwitz e il mondo venne a conoscenza dell’orrore dell’Olocausto e degli abissi del male. Il generale Vasilij Petrenko, che allora comandava la 100° divisione di fanteria nel 1° fronte ucraino, disse «ciò che abbiamo visto
27 Gennaio 1945 – L’Armata Rossa impegnata nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberò il campo di concentramento di Auschwitz e il mondo venne a conoscenza dell’orrore dell’Olocausto e degli abissi del male.
Il generale Vasilij Petrenko, che allora comandava la 100° divisione di fanteria nel 1° fronte ucraino, disse «ciò che abbiamo visto non si può immaginare nemmeno in un incubo: migliaia di scheletri viventi che non avevano nemmeno la forza di tenere in mano un cucchiaio. Allungavamo delle scodelle di zuppa e loro mangiavano immergendoci le dita dentro e succhiandosele». Il carrista Avkhad Gilmanov fu tra i primi a varcare il cancello: «Fantasmi che non si tenevano in piedi mi strappavano il pane di mano. Piangevano e mi abbracciavano».
Oggi, 27 Gennaio 2021 – Bloccati dal gelo e dal rischio di contagio alcune migliaia di migranti provenienti da Paesi quali Pakistan, Afghanistan, Iraq, Iran e Siria, dove c’è guerra e miseria, stanno cercando di sopravvivere nel nord della Bosnia-Erzegovina senza elettricità, acqua potabile e cibo in un luogo con temperature spesso sotto lo zero. Le durissime immagini ci mostrano migliaia di persone scalze, senza nulla, in fila per ricevere una coperta, un pezzo di legno esposti ancor di più al rischio del contagio da Covid. Uomini e donne di ogni età, neonati e bambini “respinti” senza pietà da una politica cieca che rischia di generare una catastrofe umanitaria.
Queste immagini non sono poi tanto diverse dalla descrizione del generale Petrenko. Ci sono ancora tanti, troppi olocausti in giro per il mondo di cui abbiamo smesso di interessarci.
La Giornata della Memoria ha senso solo se ci permette di aprire gli occhi non solo sul passato, che non dobbiamo assolutamente dimenticare, ma anche sul presente, perché sebbene sui cancelli dei Lager nazisti campeggi la scritta “MAI PIÙ” non abbiamo saputo mantenere questa promessa.
Franco Iacucci
Presidente Provincia Cosenza