venerdì,Ottobre 4 2024

Sergio Nucci: «Salviamo i 34 lavoratori dell’ADISS»

Sergio Nucci, ex consigliere comunale di Cosenza, interviene sulla questione dei 34 lavoratori dell'ADISS. «Lenta e inevitabile agonia».

Sergio Nucci: «Salviamo i 34 lavoratori dell’ADISS»

di Sergio Nucci* – Continuano a cadere nel vuoto gli appelli dei 34 lavoratori dell’ADISS, la cooperativa che dal 2005 si occupa del trasporto di disabili e dializzati e della assistenza agli anziani nel capoluogo bruzio. Un servizio encomiabile a detta di chi ha usufruito del lavoro degli operatori della cooperativa, un servizio che in passato ha davvero garantito la mobilità e il sostegno per i meno fortunati della nostra città. Adesso, a causa degli effetti nefasti del dissesto, il servizio vive ore di lenta ed inesorabile agonia. 

Una morte annunciata e a farne le spese, anche stavolta, saranno quelle fasce più deboli incapaci di far fronte autonomamente alle incombenze quotidiane sin qui svolte da ADISS. E’ bene ricordare che la protesta di queste ore arriva da lontano. Da diversi mesi infatti la cooperativa sta sollecitando il Comune di Cosenza a predisporre un piano per il pieno utilizzo dei cooperatori al fine di garantire da un lato il servizio assistenziale e dall’altro un numero congruo di ore che assicurerebbe a questi “precari” del volontariato uno stipendio che seppur modesto resta pur sempre uno stipendio. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Nonostante gli accorati appelli dei fruitori del servizio, nonostante le richieste degli operatori e nonostante gli impegni assunti dalla politica locale, nessuna buona novella per i 34 lavoratori. La convenzione, ormai scaduta il 30 ottobre, non ha intenerito il cuore dell’amministrazione comunale, incapace anche di predisporre un bando utile a reperire fondi regionali per garantire un servizio del quale si avverte davvero la necessità.

Non sappiamo che fine faranno i servizi di assistenza domiciliare agli anziani e i trasporti di dializzati e disabili, né quale sorte toccherà ai 34 dipendenti. Sappiamo però chi sono gli autori di questo ennesimo fallimento delle politiche sociali a Cosenza. Dal canto nostro, oltre ad esprimere piena ed incondizionata solidarietà a lavoratori e utenti che in questo momento soffrono per colpe altrui, l’impegno a non far finire nel dimenticatoio questa ennesima battaglia di civiltà per la nostra città.

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