Grillo “vota” Conte. Pd verso Draghi. Incertezza nel centrodestra
M5S spaccato sul nome di Draghi, ma Grillo chiede lealtà a Conte. Pd orientato a votare sì, mentre Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia non hanno scelto cosa fare.
Il M5S è davvero compatto attorno alla figura del premier uscente, Giuseppe Conte? Secondo quanto trapela negli ambienti parlamentari (e grillini) non c’è una linea condivisa che porterebbe il Movimento a votare no contro Mario Draghi. Lo stesso Beppe Grillo, Garante politico del M5S, chiede lealtà a Conte, così come Crimi e Di Battista. Ma la realtà sembra ben diversa, ovvero con senatori e deputati pronti ad abbandonare la nave che affonda, sostenendo quindi Mario Draghi e il Governo di «alto profilo» invocato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Insomma, nel M5S è iniziata la resa dei conti.
Cosa farà il Pd?
Nicola Zingaretti ha pubblicato un post sui social, dopo aver sentito le parole di Mario Draghi (LEGGI QUI), tendendo la mano all’ex presidente della Banca centrale europea. Il Pd dunque sembra convinto di appoggiare il nuovo Governo, ma sottolinea come l’11% non basterà a garantire l’avvio di una nuova fase politica. Leu, infine, sembra sulle stesse posizioni del Pd.
Centrodestra unito o diviso?
Nel centrodestra, invece, regna un po’ di confusione. Forza Italia non ha ancora scelto quale posizione prendere di fronte al nome di Mario Draghi, se astenersi, votare sì o chiedere le elezioni anticipate, ma anche in questo caso serpeggia tanto malumore. Nessuno dunque è disposto a perdere la poltrona. La Lega, nonostante Salvini ripeta ogni minuto di voler andare al voto, citando le Regionali in Calabria come via maestra anche contro il Covid, è ben consapevole che governare oggi sarebbe molto difficile, vista la pandemia e il disagio sociale che vive tutto il Paese. Salvini, però, può essere l’ago della bilancia per dar vita al Governo Draghi. Fratelli d’Italia, infine, mantiene la sua posizione “sovranista” e vuole andare alle urne. Probabile dunque che rimanga all’opposizione, qualora Draghi raccogliesse la maggioranza dei voti sia alla Camera sia al Senato.