giovedì,Marzo 28 2024

Pace fiscale, scadenze in arrivo: ecco quando

Pace fiscale, scadenze in arrivo e Fisco pronto a incassare dai circa 2 milioni di contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter, alla definizione agevolata dei processi verbali di contestazione o alla chiusura delle liti pendenti del 2019. A ricordare il calendario delle scadenze, è il sito di informazione e consulenza legale Laleggepertutti.it.   Da

Pace fiscale, scadenze in arrivo: ecco quando

Pace fiscale, scadenze in arrivo e Fisco pronto a incassare dai circa 2 milioni di contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter, alla definizione agevolata dei processi verbali di contestazione o alla chiusura delle liti pendenti del 2019. A ricordare il calendario delle scadenze, è il sito di informazione e consulenza legale Laleggepertutti.it.  

Da lunedì 1° marzo, visto che la scadenza naturale del 28 febbraio coincide con una domenica, infatti, i contribuenti “dovranno passare alla cassa per pagare la rata o le rate concordate grazie alla pace fiscale – si legge sul sito di informazione legale -. Per la rottamazione ter ci sarà tempo fino all’8 marzo, visto che c’è un margine di 5 giorni e bisogna tenere conto del sabato e della domenica, 6 e 7 marzo. Il primo giorno del mese, inoltre, è il termine fissato per il versamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio in scadenza nel 2020, partendo dal presupposto che quelle del 2019 siano state regolarizzate”.  

Si parla, dunque, ricorda ancora laleggepertutti.it, delle quattro rate della rottamazione che scadono il 28 febbraio; il 31 maggio; il 31 luglio; il 30 novembre. A queste si aggiungono la seconda e la terza rata del saldo stralcio in scadenza il 31 marzo 2020; il 31 luglio 2020. Attenzione, però – avverte il sito di informazione legale, perché qui non è previsto il margine dei 5 giorni. 

E ancora: “Per il saldo e stralcio, le soluzioni alternative al pagamento unico erano così divise e sono state così riviste: il 35% entro il 30 novembre 2019; il 20% entro il 31 marzo 2020 (diventato il 1° marzo 2021); il 15% entro il 31 luglio 2020 (diventato 1° marzo 2021); il 15% entro il 31 marzo 2021; il 15% entro il 31 luglio 2021. Il pagamento a rate prevede un 2% annui di interessi, non calcolati per il periodo di proroga. 

“Si pone, comunque – spiega ancora laleggepertutti.it -, il problema di un ‘affollamento’ di versamenti, nonostante la proroga dal 10 dicembre scorso al 1° marzo di quest’anno: troppe rate insieme che rischiano di mettere in difficoltà i contribuenti. C’è, inoltre, una norma che prevede la decadenza dalla rottamazione o dal saldo e stralcio nel caso in cui il debito non venga tempestivamente pagato. Una situazione spinosa, considerando le difficoltà economiche che l’emergenza Covid sta creando ai singoli contribuenti e alle aziende”. 

Ad oggi, continua il sito di informazione legale, “è prevista una sanzione del 30% sulle rate non versate, a cui si aggiungono gli interessi legali, a fronte di un omesso o tardivo pagamento delle rate successive alla prima per chiudere le liti pendenti. Esiste, dunque, un doppio rischio che non interessa nessuna delle parti: il contribuente che potrebbe rimanere definitivamente in ginocchio per i debiti e il Fisco che rischia di non incassare quanto gli è dovuto”, conclude laleggepertutti. 

Fonte: AdnKronos