venerdì,Marzo 29 2024

Covid Italia, Rezza: “Dopo Pasqua si comincerà a respirare”

Mezza Italia in zona rossa, l’altra metà in zona arancione. Con la stretta decisa per arginare la diffusione del coronavirus, “dopo Pasqua si comincerà a respirare perché abbiamo visto che laddove le Regioni sono state chiuse con zone rosse poi la situazione migliorava rapidamente”. E’ quanto sostiene il direttore generale della Prevenzione del ministero della

Covid Italia, Rezza: “Dopo Pasqua si comincerà a respirare”

Mezza Italia in zona rossa, l’altra metà in zona arancione. Con la stretta decisa per arginare la diffusione del coronavirus, “dopo Pasqua si comincerà a respirare perché abbiamo visto che laddove le Regioni sono state chiuse con zone rosse poi la situazione migliorava rapidamente”. E’ quanto sostiene il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel suo intervento all’evento online Talk Sanità organizzato da Rcs Academy, sul tema ‘Strategie per la riforma del sistema e vincere la pandemia’, spiegando che “a nessuno piace prendere provvedimenti così pesanti, ma sono dovuti perché dobbiamo assolutamente preservare la sanità pubblica”. 

Rezza non nasconde che il blocco del vaccino anti Covid AstraZeneca “un certo ritardo sulla campagna vaccinale lo comporta. C’erano già state un certo numero di disdette, perché ormai era montata nell’opinione pubblica una certa sfiducia, anche perché sono state riportate notizie in maniera allarmistica”. “Purtroppo – dice Rezza – abbiamo avuto una battuta d’arresto e speriamo di avere di nuovo 3 vaccini disponibili. Speriamo anche che, con una accelerazione delle immunizzazioni e con le chiusure, dopo Pasqua si comincerà a respirare”.  

Rezza ha ricordato che ci sono stati “oltre 11 milioni di vaccinati con AstraZeneca in Inghilterra e Scozia, con risultati brillanti, al pari dei vaccinati di Pfizer. Sono stati vaccinati lo stesso numero con i due vaccini con un’incidenza di eventi avversi simile”, ha detto Rezza ricordando che “è importante confrontare le incidenze attese degli eventi gravi per fasce di età con quello osservate sui vaccinati. Per ora non risulta che gli eventi osservati siano superiori alle attese. Bisogna riportare tutto in un alveo di razionalità”. “E’ una misura estremamente prudenziale – assicura – Non mi sento di criticarla. I vaccini si danno a persone sane: vorremmo che non ci fosse nemmeno un evento avverso. Speriamo di avere questi prodotti estremamente sicuri”. “Attendiamo che l’Ema si pronunci con chiarezza”, ha aggiunto, ricordando che per “uscire dall’epidemia la strada resta la vaccinazione”. 

 

Fonte: AdnKronos

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