Struttura commissariale sanità calabrese: ecco la decisione del M5S
“C’è urgente bisogno che il governo nomini i sub-commissari previsti dal Decreto Calabria Bis, poi convertito in legge, in vigore dallo scorso gennaio. Con l’aumento dei contagi, per la sanità calabrese è un momento ancora più delicato, perciò è urgente che la struttura commissariale sia al completo”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari del
“C’è urgente bisogno che il governo nomini i sub-commissari previsti dal Decreto Calabria Bis, poi convertito in legge, in vigore dallo scorso gennaio. Con l’aumento dei contagi, per la sanità calabrese è un momento ancora più delicato, perciò è urgente che la struttura commissariale sia al completo”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari del M5S Orrico, Misiti, Melicchio, Tucci, Scutellà, Barbuto, D’Ippolito, Parentela, Dieni e Auddino, che a riguardo annunciano una specifica interrogazione ai ministri della Salute e dell’Economia. “Secondo quanto previsto dalla legge suesposta – spiegano i parlamentari pentastellati – la nomina del commissario alla Sanità regionale doveva essere accompagnata da quella dei sub-commissari al fine di riequilibrare il disavanzo sanitario e garantire i Livelli essenziali di assistenza, quindi il diritto alla salute. Peraltro, la struttura commissariale non ha ancora il personale previsto dalla legge stessa. Parliamo di 25 unità che dovevano essere messe a disposizione dalla Regione Calabria che ha la responsabilità di fornire gli strumenti e i mezzi necessari affinché il commissario Guido Longo possa svolgere il suo mandato”.
“Al governo – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – chiediamo dunque un intervento risoluto per rafforzare la struttura commissariale. Non si può aspettare altro tempo: serve un cambio di passo, basta con i tempi biblici riservati ai bisogni della Calabria. Diverse unità di Pronto soccorso scoppiano e vi sono reparti ospedalieri al collasso. Inoltre – concludono i 5 Stelle – l’organico medico è ridotto all’osso, è sotto stress e già in agitazione. Se non bastasse, esistono strutture disponibili ma non aperte sul territorio, l’attuazione del Piano vaccinale pone la regione al penultimo nel Paese per dosi somministrate. Infine, il Piano contro il Covid è stato perfino bocciato e va integrato al più presto”.