venerdì,Marzo 29 2024

Auddino (M5S): «Stop al caro bollette Luce e Gas»

“Ho chiesto al Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di scongiurare il caro bollette energia elettrica e gas per famiglie e imprese determinato dal processo di liberalizzazione del mercato. La stessa autorità indipendente di settore, l’Arera, ha segnalato che nel passaggio dalla tariffa di maggior tutela a quella del

Auddino (M5S): «Stop al caro bollette Luce e Gas»

“Ho chiesto al Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di scongiurare il caro bollette energia elettrica e gas per famiglie e imprese determinato dal processo di liberalizzazione del mercato. La stessa autorità indipendente di settore, l’Arera, ha segnalato che nel passaggio dalla tariffa di maggior tutela a quella del libero mercato le bollette aumentano almeno del 20 per cento, in media del 26 per cento;nel mercato libero sono state censite oltre 700 società con 12 mila offerte in media più care rispetto al prezzo del mercato tutelato e fra i consumatori la confusione nelle informazioni regna sovrana. Alla luce di tutto questo, credo che la fine del mercato tutelato debba avvenire solo quando vi saranno le giuste condizioni: diritto alla piena consapevolezza da parte dei clienti finali con campagne informative, regole certe (albo dei venditori e regole per le aste competitive) e garanzia del giusto prezzo” lo afferma il Senatore del Movimento 5 Stelle Giuseppe Auddino.

“Il termine di cessazione del regime di “maggior tutela” nei mercati dell’elettricità e del gas naturale previsto da una legge del 2017 – continua il senatore – è stato già oggetto di tre successivi rinvii proprio a causa delle evidenti criticità riscontrate nel processo di liberalizzazione. A questo proposito ho chiesto al Ministro di valutare l’opportunità di un nuovo differimento della fine del mercato tutelato attualmente fissato al 1° gennaio 2023. È evidente che occorre non avere fretta; il permanere di condizioni di incertezza e di scarsa trasparenza suggeriscono un ulteriore rinvio del termine ad un momento più propizio impedendo che piccole imprese e cittadini vedano compromesse le proprie tutele” conclude Auddino.

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