giovedì,Marzo 28 2024

Carratelli, il presidente tifoso e il sindaco avvocato

Quando scompare uno come don Peppino Carratelli uno si interroga su quello che sono state le divisioni politiche, quelle nelle aule di giustizia ma non quelle sugli spalti del San Vito Marulla. Io con don Peppino ho avuto discussioni belle e appassionate sulla politica cittadina (lui e’ stato sindaco per tre anni in due volte)

Carratelli, il presidente tifoso e il sindaco avvocato

Quando scompare uno come don Peppino Carratelli uno si interroga su quello che sono state le divisioni politiche, quelle nelle aule di giustizia ma non quelle sugli spalti del San Vito Marulla. Io con don Peppino ho avuto discussioni belle e appassionate sulla politica cittadina (lui e’ stato sindaco per tre anni in due volte) e anche sul fatto che lui democristiano mi voleva convincere di cose di cui non mi sarei mai convinto. Come avvocato ascoltavo invece e basta. Era complicato per me controbattere visto che di civile o amministrativo poco masticavo e poco mastico. Ma lui non demordeva e io nemmeno. Poi divenne presidente del Cosenza. Un grande amore che ci unì in una passione che per lui fu pero’ una grande responsabilita’ e un grande impegno.

Anni belli e dolorosi, complicati, come tutti quelli del resto che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ma fu il preisdente della B dopo quasi tre decenni. Poi passò la mano, aiutò da avvocato principe del foro nelle cause amministrative il Cosenza nella famigerata vicenda sportivo giudiziaria e tornò nel suo studio e nelle aule di giustizia. Ma ogni domenica era lì, sempre, col freddo e col sole, davanti a me, sulla tribuna del Marulla. Ma anche nei campi più polverosi della D negli anni che furono. Negli ultimi tempi lo accompagnava un nipote, al braccio il suo nonno magari col passo un po’ malfermo, ma sempre lì in quella tribuna che da un anno è vuota per i noti motivi. A fine partita, mentre prendeva la strada dell’ascensore per andare via, il solito commento: don Peppi’ come l’avete vista? E lui: «Figlio mio, dobbiamo stare sempre sul chi va là». O si vinceva o si perdeva non perdeva mai il suo ottimismo inguaribile.

Cosenza e il Cosenza perdono uno dei personaggi che hanno fatto la storia, di una citta’ e di una squadra, e soprattutto si rimpiange un uomo che ci ha messo passione e orgoglio. Davvero ti sia lieve la terra don Peppino.

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