sabato,Dicembre 14 2024

Protesta dei lavoratori del Consorzio di bonifica di Mormanno

Giornata di protesta davanti al Consorzio di bonifica di Mormanno, dove i lavoratori attendono ancora la corresponsione di ben dodici mensilità. Insieme a loro, a manifestare – nel rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del coronavirus – anche i rappresentanti delle tre sigle sindacali provinciali, rispettivamente i Segretari generali Antonio Pisani (Fai Cisl),

Protesta dei lavoratori del Consorzio di bonifica di Mormanno

Giornata di protesta davanti al Consorzio di bonifica di Mormanno, dove i lavoratori attendono ancora la corresponsione di ben dodici mensilità.

Insieme a loro, a manifestare – nel rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del coronavirus – anche i rappresentanti delle tre sigle sindacali provinciali, rispettivamente i Segretari generali Antonio Pisani (Fai Cisl), Silvano Lanciano (Flai Cgil) e Antonio Bloise (Filbi Uil), che, in una nota unitaria, dichiarano: «Gli operai e gli addetti del servizio irriguo e alla manutenzione degli impianti, non possono più attendere. La situazione è gravissima, decine e decine di famiglie si trovano in grandissima difficoltà economica. Da tempo denunciamo le tante criticità che interessano quest’Ente consortile, ma ben pochi interventi sono stati posti in essere per risolvere la situazione.

Per questi motivi, i lavoratori non garantiranno più il servizio irriguo agli agricoltori della Piana di Cammarata e delle Piana di Sibari. Siamo vicini alle tante realtà produttive agricole del nostro territorio, ma non possiamo più tollerare questo stato di cose.Finora le maestranze hanno continuato a lavorare, dimostrando grande responsabilità e spirito di sacrificio, ma è ovvio che in questo modo non si può più andare avanti, il limite di sopportazione è stato ampiamente superato, rabbia e frustrazione dei lavoratori sono comprensibili e la situazione rischia di diventare esplosiva.

Da parte nostra la richiesta è semplice: fino a quando i lavoratori non riceveranno quello che gli spetta, la protesta andrà avanti, per tutelare un loro sacrosanto diritto. C’è bisogno che tutti si prendano le proprie responsabilità, politica e istituzioni, sedersi attorno a un tavolo e confrontarsi per dare risposte immediate e concrete».

Fai Cisl        PISANI Antonio

FlaiCigl LANCIANO Silvano

FILBI Uil      BLOISE Antonio

Articoli correlati