Nicola Gratteri non presenta la domanda per la procura di Milano
Nicola Gratteri, al contrario di quanto aveva detto, non presenta la domanda per la procura di Milano. Il suo futuro è tra Catanzaro e Roma.
Nonostante avesse annunciato da tempo di voler correre per il posto di procuratore capo della procura di Milano, alla fine Nicola Gratteri, attuale capo della procura di Catanzaro, ha deciso di tirarsi indietro, non presentando la domanda presso la quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura. Rinuncia anche il magistrato Giovanni Melillo, oggi procuratore capo di Napoli, ed ex capo di gabinetto dell’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Per Milano, quindi, concorreranno Marcello Viola, che “fanta-magistratura” indica quale favorito per sostituire Francesco Greco, vicino al pensionamento, Antonio Patrono, procuratore capo di La Spezia, Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna, Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto di Milano e coordinatore del II Dipartimento (delitti contro la P. A.) e Luigi Orsi, già sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione.
Inoltre, Marcello Viola attende una risposta definitiva dal Csm che, dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato (e in attesa della Cassazione), sarà costretto a rifare la nomina di procuratore capo di Roma, in quanto Michele Prestipino, attuale capo di “Piazzale Clodio”, ed ex procuratore aggiunto di Reggio Calabria, non ha i requisiti per ricoprire tale incarico. Quindi, possiamo dire che Viola è in pole per le due procure più importanti d’Italia: Roma e Milano.
Nicola Gratteri tra Catanzaro e Roma
In teoria Nicola Gratteri può rimanere a Catanzaro fino al 2023, anno in cui scadrà il suo mandato, dopo il rinnovo arrivato nel 2020, a scadenza dei primi quattro anni di coordinamento della procura situata nel nostro capoluogo di regione. Ma così non sarà. Il magistrato reggino, infatti, ha ancora una carta da giocarsi ed è quella di ambire al posto attualmente occupato dal collega Federico Cafiero de Raho, di cui è stato aggiunto nel periodo in cui il magistrato campano guidava la procura di Reggio Calabria. Cafiero de Raho è prossimo alla pensione, per cui il Csm sarà chiamato ad esprimersi anche in questo caso. E’ abbastanza sicuro quindi che Nicola Gratteri partecipi al concorso per diventare nuovo procuratore nazionale antimafia, una funzione più “politica” che operativa.
Il dopo Gratteri
Una volta deciso il futuro di Nicola Gratteri, la quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, dovrà valutare le domande per la procura di Catanzaro. Sono due i nomi che iniziano a circolare: Giuseppe Lombardo, attuale procuratore aggiunto di Reggio Calabria, e Nino Di Matteo, componente del Csm. Lombardo di recente ha concluso il processo “Gotha“, l’inchiesta sulla cupola massomafiosa che sarebbe al di sopra dei clan, ottenendo la condanna, tra gli altri, dell’ex deputato, Paolo Romeo e dell’ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra. Assolto invece l’ex senatore, Antonio Caridi.
Di Matteo, invece, ha contribuito ad avviare l’inchiesta sulla cosiddetta trattativa “Stato-mafia” per bloccare la linea stragista di Cosa Nostra, all’indomani degli assassini di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle rispettive scorte. Al Csm è tra i consiglieri più critici rispetto ai comportamenti professionali di alcuni magistrati che, spesso, finiscono sotto processo disciplinare e di recente, insieme a Sebastiano Ardita, ha difeso il gip di Verbania, Donatella Banci Buonamici, alla quale era stato sottratto il fascicolo sulla strage del Mottarone. Sono due nomi importanti, ai quali si aggiungeranno sicuramente altre figure di spessore che in Calabria hanno già dimostrato di dare risposte concrete ai cittadini in tema di lotta alla mafia, al malaffare e alla pubblica amministrazione.