martedì,Ottobre 15 2024

Dall’Inferno al Paradiso in poco più di 80 giorni

I cuori rossoblù, anche quelli più duri, sono colmi di gioia. A tratti sembra irreale, ma la ruota gira anche per il nostro Cosenza.

Dall’Inferno al Paradiso in poco più di 80 giorni

Era il 10 del mese di maggio quando si sono spenti i riflettori sulla regular season del campionato cadetto 2020-21. Per l’ultimo match del campionato di serie B si è scelto un lunedì, quindi per i più un intenso giorno di lavoro. E lo spareggio tra Pordenone e Cosenza valevole per la permanenza nel campionato cadetto, dalla Calabria alla Lombardia, qualcuno l’ha ascoltato alla radio, qualcuno l’ha intravisto sullo smartphone, i più fortunati in tv e una sparuta minoranza di tifosi trapiantati nel nord Italia (prevalentemente esponenti del gruppo ultrà milanese “North Side Wolves” nato nel 2019) è andata a Lignano Sabbiadoro per incitare la squadra, pur non potendo assistere al match:  ma a nulla è servito.

Dopo 3 anni dal ritorno in cadetteria la magia di Pescara si è frantumata in un primo pomeriggio di metà maggio e il giorno dopo non restava altro che raccogliere i cocci e asciugare le lacrime per chi il Cosenza rappresenta una malattia che non va più via, resiste al tempo e ai chilometri. Resiste alle retrocessioni e ai fallimenti e si tramanda di padre in figlio/a.

Ognuno a mitigare il dolore a modo suo. Un dolore ancora più intenso per chi vive a più di 1000 km da Cosenza e i colori rossoblù significano appartenenza alle tue radici, quelle radici da cui sei stato sradicato per realizzarti professionalmente. Ognuno a modo suo. C’è chi ha ricomprato l’attrezzatura da pesca perché le trasferte in serie C sarebbero state più lunghe e faticose. C’è chi non si è perso d’animo e ha combattuto il dolore con un foglio excel stilando quello che sarebbe stato il planning delle trasferte 2021-2022 nella serie minore. Quelle più lunghe in aereo, quelle relativamente brevi a bordo di un 9 posti. Per amore questo e altro, anche 800 chilometri.

Qualcun altro ha mitigato il dolore con il silenzio, qualcun altro ancora con la scrittura. Numerose e accese le contestazioni al presidente Guarascio, reo della mancanza di una seria governance in casa Cosenza, capace di consentire non solo una serena promozione, ma al contempo di ambire a risultati migliori

E quella ferita ha continuato a sanguinare fino al 15 luglio. Giorno in cui si è accesa una fiammella di speranza: Chievo Verona non ammesso al campionato 2021-22 per irregolarità fiscali. Dopo il parere negativo della COVISOC arriva anche la conferma del Consiglio Federale. Ultimo step: il Collegio di Garanzia.

Ed è quel giorno che il silenzio serbato dai vertici rossoblù per più di 60 giorni si interrompe e da via degli Stadi, con l’orgoglio di chi sa che sotto il profilo burocratico è sempre stato in regola, rassicurano che è tutto pronto per la domanda di riammissione al campionato cadetto. Ebbene sì perché la ruota gira sempre e i torti subiti la dea bendata è pronta prima o poi restituirteli. Quel gol di Jallow al 91’ a Vicenza suona un po’ come un segno del destino e se, da un lato, ha condannato la Reggiana alla quintultima posizione, dall’altro, ha determinato la quartultima posizione in classifica del Cosenza e quindi in una posizione utile tale da potere beneficiare dell’esclusione del Chievo.

Qualcuno è già pronto a festeggiare, gli scaramantici restano in silenzio, gli scettici non si fidano, i razionali si affidano al “Dio Diritto” e sanno che questa volta non ci sono poteri forti che tengono, ma la prudenza è d’obbligo. Anche la stampa è divisa, disorientata, a tratti è prudente a tratti ostenta. Giorni di ansia e di tensione fino al 26 luglio alle ore 21.50 quando il web è impazzito e si è diffonde la notizia dell’esclusione del Chievo dalla serie B con conseguente riammissione del Cosenza. Seppur formalmente la ratifica sarebbe arrivata solo il 27 luglio. Anzi, sarebbe dovuta arrivare, ma a sorpresa la FIGC decide di attendere di conoscere le motivazioni del Collegio di Garanzia sull’esclusione del Chievo o al più tardi il responso del TAR a seguito della presentazione di un ulteriore ricorso degli scaligeri, questa volta, innanzi al giudice amministrativo.

La nuova data attesa diventa il 2 agosto, ma è intorno alle ore 11 del 3 agosto che arriva la notizia dell’ennesima bocciatura per il Chievo. E alla fine il presidente Gravina, alle ore 21, ha deliberato la riammissione del Cosenza nella serie cadetta. I cuori rossoblù, anche quelli più duri, sono colmi di gioia. A tratti sembra irreale, ma la ruota gira e quel luglio che nel lontano 2003 ha tolto oggi ha restituito. Oggi in un caldissimo giorno sempre di agosto le bandiere tornano a sfilare e quasi senza avere il tempo di rivederlo si saluta di nuovo l’Inferno per ritornare in Paradiso. L’incubo è durato circa 80 giorni, ma affinché la dea bendata sia degnamente ringraziata occorre ripartire con le idee chiare e con un progetto di riorganizzazione societaria solido, che possa permetterci di sognare in grande.

Non resta che stampare il green pass e scaldare i motori. Next stop Stadio “Del Duca” – Ascoli.

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