Dall’Inferno al Paradiso in poco più di 80 giorni
I cuori rossoblù, anche quelli più duri, sono colmi di gioia. A tratti sembra irreale, ma la ruota gira anche per il nostro Cosenza.
Era il 10 del mese di maggio quando si sono spenti i riflettori sulla regular season del campionato cadetto 2020-21. Per l’ultimo match del campionato di serie B si è scelto un lunedì, quindi per i più un intenso giorno di lavoro. E lo spareggio tra Pordenone e Cosenza valevole per la permanenza nel campionato cadetto, dalla Calabria alla Lombardia, qualcuno l’ha ascoltato alla radio, qualcuno l’ha intravisto sullo smartphone, i più fortunati in tv e una sparuta minoranza di tifosi trapiantati nel nord Italia (prevalentemente esponenti del gruppo ultrà milanese “North Side Wolves” nato nel 2019) è andata a Lignano Sabbiadoro per incitare la squadra, pur non potendo assistere al match: ma a nulla è servito.
Dopo 3 anni dal ritorno in cadetteria la magia di Pescara si è frantumata in un primo pomeriggio di metà maggio e il giorno dopo non restava altro che raccogliere i cocci e asciugare le lacrime per chi il Cosenza rappresenta una malattia che non va più via, resiste al tempo e ai chilometri. Resiste alle retrocessioni e ai fallimenti e si tramanda di padre in figlio/a.
Ognuno a mitigare il dolore a modo suo. Un dolore ancora più intenso per chi vive a più di 1000 km da Cosenza e i colori rossoblù significano appartenenza alle tue radici, quelle radici da cui sei stato sradicato per realizzarti professionalmente. Ognuno a modo suo. C’è chi ha ricomprato l’attrezzatura da pesca perché le trasferte in serie C sarebbero state più lunghe e faticose. C’è chi non si è perso d’animo e ha combattuto il dolore con un foglio excel stilando quello che sarebbe stato il planning delle trasferte 2021-2022 nella serie minore. Quelle più lunghe in aereo, quelle relativamente brevi a bordo di un 9 posti. Per amore questo e altro, anche 800 chilometri.
Qualcun altro ha mitigato il dolore con il silenzio, qualcun altro ancora con la scrittura. Numerose e accese le contestazioni al presidente Guarascio, reo della mancanza di una seria governance in casa Cosenza, capace di consentire non solo una serena promozione, ma al contempo di ambire a risultati migliori
E quella ferita ha continuato a sanguinare fino al 15 luglio. Giorno in cui si è accesa una fiammella di speranza: Chievo Verona non ammesso al campionato 2021-22 per irregolarità fiscali. Dopo il parere negativo della COVISOC arriva anche la conferma del Consiglio Federale. Ultimo step: il Collegio di Garanzia.
Ed è quel giorno che il silenzio serbato dai vertici rossoblù per più di 60 giorni si interrompe e da via degli Stadi, con l’orgoglio di chi sa che sotto il profilo burocratico è sempre stato in regola, rassicurano che è tutto pronto per la domanda di riammissione al campionato cadetto. Ebbene sì perché la ruota gira sempre e i torti subiti la dea bendata è pronta prima o poi restituirteli. Quel gol di Jallow al 91’ a Vicenza suona un po’ come un segno del destino e se, da un lato, ha condannato la Reggiana alla quintultima posizione, dall’altro, ha determinato la quartultima posizione in classifica del Cosenza e quindi in una posizione utile tale da potere beneficiare dell’esclusione del Chievo.
Qualcuno è già pronto a festeggiare, gli scaramantici restano in silenzio, gli scettici non si fidano, i razionali si affidano al “Dio Diritto” e sanno che questa volta non ci sono poteri forti che tengono, ma la prudenza è d’obbligo. Anche la stampa è divisa, disorientata, a tratti è prudente a tratti ostenta. Giorni di ansia e di tensione fino al 26 luglio alle ore 21.50 quando il web è impazzito e si è diffonde la notizia dell’esclusione del Chievo dalla serie B con conseguente riammissione del Cosenza. Seppur formalmente la ratifica sarebbe arrivata solo il 27 luglio. Anzi, sarebbe dovuta arrivare, ma a sorpresa la FIGC decide di attendere di conoscere le motivazioni del Collegio di Garanzia sull’esclusione del Chievo o al più tardi il responso del TAR a seguito della presentazione di un ulteriore ricorso degli scaligeri, questa volta, innanzi al giudice amministrativo.
La nuova data attesa diventa il 2 agosto, ma è intorno alle ore 11 del 3 agosto che arriva la notizia dell’ennesima bocciatura per il Chievo. E alla fine il presidente Gravina, alle ore 21, ha deliberato la riammissione del Cosenza nella serie cadetta. I cuori rossoblù, anche quelli più duri, sono colmi di gioia. A tratti sembra irreale, ma la ruota gira e quel luglio che nel lontano 2003 ha tolto oggi ha restituito. Oggi in un caldissimo giorno sempre di agosto le bandiere tornano a sfilare e quasi senza avere il tempo di rivederlo si saluta di nuovo l’Inferno per ritornare in Paradiso. L’incubo è durato circa 80 giorni, ma affinché la dea bendata sia degnamente ringraziata occorre ripartire con le idee chiare e con un progetto di riorganizzazione societaria solido, che possa permetterci di sognare in grande.
Non resta che stampare il green pass e scaldare i motori. Next stop Stadio “Del Duca” – Ascoli.