Green pass Italia, Galli: “Obbligo anche per mezzi pubblici locali”
“Sono per il green pass obbligatorio anche per i mezzi pubblici locali”. Lo sostiene Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Buongiorno’ su Sky TG24. “L’obbligatorietà dovrebbe essere estesa anche ai mezzi pubblici locali. Come sempre il problema è legato ai controlli. Bisognerebbe avere approfondimenti maggiori rispetto alle
“Sono per il green pass obbligatorio anche per i mezzi pubblici locali”. Lo sostiene Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Buongiorno’ su Sky TG24. “L’obbligatorietà dovrebbe essere estesa anche ai mezzi pubblici locali. Come sempre il problema è legato ai controlli. Bisognerebbe avere approfondimenti maggiori rispetto alle eccezioni, altrimenti si impedisce a persone che per qualsiasi motivo non possono fare il vaccino di accedere ad un mezzo pubblico. Ma la coerenza e il rischio rappresentato dai mezzi pubblici dicono anche che sui mezzi pubblici uno dovrebbe avere una situazione garantita per evitare che l’infezione possa ulteriormente diffondersi”, rimarca l’infettivologo, che si sofferma anche sulle prime difficoltà nei controlli legati all’introduzione del certificato verde.
“Era atteso ed ovvio che la problematica dei controlli legati al Green Pass diventasse qualcosa di difficile e complicato. Io francamente penso che sia come un po’ i limiti di velocità, sappiamo che possono essere rilevati e che possiamo essere multati -osserva-. Più o meno per il Green Pass è la stessa cosa, sappiamo che il controllo potrà avvenire se non a campione però in ogni caso è importantissimo averlo perché per averlo bisogna aver fatto delle cose utili, necessarie, indispensabili per cercare di contenere questa epidemia”.
“Mi rendo conto -aggiunge- che lo facciamo con strumenti imperfetti, sia sul versante dell’applicazione del controllo sia purtroppo sul versante dello stesso vaccino, che è importantissimo fare, ma che non copre al 100% rispetto alla possibilità dell’infezione”.
Fonte: AdnKronos