martedì,Febbraio 18 2025

Al Festival delle Migrazioni la seconda vita di Renato Curcio

Sabato 21 agosto, alla decima edizione del Festival delle Migrazioni di Acquaformosa, ci sarà la possibilità di conoscere meglio uno dei personaggi che più ha suscitato dibattito dagli anni Settanta sino ad oggi. All’incontro dal tema “Razzismo e indifferenza”, con inizio alle ore 19 in piazza Fontana vecchia, sarà presente il sociologo Renato Curcio, autore

Al Festival delle Migrazioni la seconda vita di Renato Curcio

Sabato 21 agosto, alla decima edizione del Festival delle Migrazioni di Acquaformosa, ci sarà la possibilità di conoscere meglio uno dei personaggi che più ha suscitato dibattito dagli anni Settanta sino ad oggi.

All’incontro dal tema “Razzismo e indifferenza”, con inizio alle ore 19 in piazza Fontana vecchia, sarà presente il sociologo Renato Curcio, autore ed editore della cooperativa e casa editrice Sensibili alle foglie. Parleranno con lui il ricercatore Maurizio Alfano e il giornalista Claudio Dionesalvi.

Renato Curcio, fondatore e ideologo delle Brigate Rosse, sarà ad Acquaformosa per raccontare della sua seconda vita fatta di accoglienza nei confronti dello straniero e di persone salvate in mare.

Curcio, infatti, da diversi anni è impegnato in progetti che riguardano migranti, disabili e detenuti ed è noto a tutti il suo impegno nel campo della solidarietà.

La sua è una esperienza di vita importante segnata dalle lotte politiche che hanno contraddistinto il Paese nel corso degli anni Settanta. Renato Curcio ha pagato con il carcere quel periodo ed è proprio in prigione che nasce il progetto della cooperativa sociale ed editoriale di Sensibili alle foglie.

È il 1990 e Renato Curcio è rinchiuso nel carcere di Rebibbia con Stefano Petrella e Nicola Valentino con i quali decide di fondare una realtà che si occupi di chi vive ai margini della vita.

Sensibili alle foglie nasce con l’intento di capire e analizzare l’esperienza umana delle persone che vivono in carcere. Da questo primo passo viene fuori il libro, realizzato in maniera autonoma e indipendente, “Nel bosco di Bistorco” che analizza le condizioni di vita di un gruppo di reclusi.

Gli obiettivi di Sensibili alle foglie si ampliano con gli anni e i membri della cooperativa decidono di guardare agli ultimi che arrivano in Italia via mare. Inizia così l’impegno di Renato Curcio e dei suoi soci nel salvare e dare assistenza a chi giunge sulle nostre coste in cerca di una seconda vita.

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