giovedì,Marzo 28 2024

Regionali, Iacucci: «In Calabria Lea sempre più bassi»

di Francesco Antonio Iacucci (Candidato nella lista PD per il Consiglio regionale della Calabria) – Inadempiente e all’ultimo posto in Italia: ecco come si posiziona la Calabria nel rapporto del Ministero della Salute che ha pubblicato i dati sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) riferiti all’anno 2019. Tutte le Regioni in Piano di Rientro

Regionali, Iacucci: «In Calabria Lea sempre più bassi»

di Francesco Antonio Iacucci (Candidato nella lista PD per il Consiglio regionale della Calabria) – Inadempiente e all’ultimo posto in Italia: ecco come si posiziona la Calabria nel rapporto del Ministero della Salute che ha pubblicato i dati sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) riferiti all’anno 2019.

Tutte le Regioni in Piano di Rientro hanno migliorato il punteggio dei Lea tranne la Calabria che si ferma a 125, dovuto all’insufficienza della qualità e copertura dei flussi informativi. Dati in peggioramento – nel 2012 eravamo fermi a 133 – che sottolineano l’inefficienza del commissariamento, iniziato più di dieci anni fa e che non ha prodotto alcun miglioramento. Anzi, non ha fatto altro che aumentare l’emigrazione passiva, peggiorare l’assistenza territoriale e acuire la fuga dei medici. Solo nel 2018 abbiamo superato di due punti il livello minimo accettabile dei Lea fissato a 160, per il resto la qualità della sanità calabrese continua a peggiorare in maniera vertiginosa. Mai così in basso, con un disavanzo che ha superato i 110 milioni di euro e una riorganizzazione del sistema sanitario regionale mai attuato realmente.  

Le criticità si estendono, ad esempio, guardando i dati delle persone che nel 2019 hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per cervice uterina, mammella, colon retto: la Calabria dal 2012 ad oggi continua a mantenere il livello 2 (da 0-4 viene considerato scostamento non accettabile). E la pandemia ancora in atto non ha fatto altro che peggiorare la situazione e far emergere tutte le criticità del nostro sistema sanitario visto che le prestazioni e i servizi verso i cittadini sono diventati praticamente inesistenti, per mesi sono state sospese attività di screening, prestazioni diagnostiche, visite specialistiche.

Tra l’altro, nell’ultimo ventennio la Regione Calabria ha speso solo il 47 per cento delle risorse messe a disposizione. Oggi non possiamo permetterci di sprecare l’ultima opportunità che abbiamo grazie al Pnrr, altrimenti la sanità calabrese collasserà definitivamente. Il commissariamento in questi anni non ha debellato un sistema collaudato e la malagestione è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo invertire la rotta e saper spendere bene le risorse concesse dall’Europa. Il prossimo governo regionale dovrà assumersi questa responsabilità e in tal senso il mio impegno non verrà mai meno. 

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