giovedì,Marzo 28 2024

Francesca Dorato: «Pene più severe per chi uccide le donne»

(di Francesca Dorato, Candidata al consiglio regionale della Calabria per il Partito Democratico circoscrizione Nord) – Sonia e Giuseppina, due donne del nostro territorio, unite da un tragico destino: essere uccise dalla mano delle persone che amavano e con le quali avevano costruito una vita ed una famiglia. E’ drammatico assistere a tanta ferocia da

Francesca Dorato: «Pene più severe per chi uccide le donne»

(di Francesca Dorato, Candidata al consiglio regionale della Calabria per il Partito Democratico circoscrizione Nord) – Sonia e Giuseppina, due donne del nostro territorio, unite da un tragico destino: essere uccise dalla mano delle persone che amavano e con le quali avevano costruito una vita ed una famiglia. E’ drammatico assistere a tanta ferocia da parte di uomini così piccoli da non saper dialogare e che hanno come unico strumento la violenza. A queste donne ed alle loro famiglie, ai figli, va il mio pensiero straziante. Alla luce di questo ennesimo sacrificio umano credo sia giunto il momento di affrontare davvero con coraggio la politica di tutela per le donne che denunciano e che devono essere aiutate ad affrancarsi da personaggi così violenti.

Ma accanto al percorso legislativo che serve, ed è necessario per tenere lontani compagni pericolosi, va educata la generazione di giovani al rispetto delle identità. Nelle scuole serve fra crescere il confronto e l’approfondimento della cultura del rispetto, della diversità di genere, per far comprendere tanto ai ragazzi quanto alle adolescenti, il valore della vita, della persona, che spesso viene confusa per una merce di possesso, fino a trascendere in simili violenze. Se sapremo far crescere una generazione capace di amarsi, di capire il senso della condivisione, dell’accettazione di sé e dell’altro, potremo evitare in futuro che altre donne muoiano per mano di mariti, fidanzati o figli violenti. La politica tutta si faccia carico di questa nuova stagione: anche per Sonia e Giuseppina. Solo così insieme alle tante altre vittime di violenza, non saranno morte invano.

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