venerdì,Marzo 29 2024

All’ospedale di Cosenza una nuova tecnica consentirà di individuare anche le metastasi più piccole

Per la prima volta utilizzato il verde di indocianina, un colore che iniettato prima dell'intervento permette di individuare con l'impiego di una telecamera dedicata le metastasi epatiche che altrimenti non sarebbero visibili con gli strumenti tradizionali

All’ospedale di Cosenza una nuova tecnica consentirà di individuare anche le metastasi più piccole

All’ospedale Annunziata di Cosenza la chirurgia delle metastasi epatiche diventa più sicura, precisa ed efficace. Un colorante – verde di indocianina –  iniettato nel paziente per via venosa  prima dell’intervento e l’impiego di una telecamera dedicata permettono infatti di individuare metastasi molto piccole, al di sotto di 1 cm di diametro.

La tecnica utilizzata per la prima volta dall’equipe Epatobiliopancreatica e Trapianti – dottori Sebastiano Vaccarisi e Vincenzo Pellegrino –  su un paziente già operato per  tumore del colon, ha permesso di evidenziare metastasi non rilevate alla Tac e alla risonanza preoperatoria, e sfuggite, causa la ridottissima dimensione, alla ecografia intraoperatoria comunque eseguita.

Nel corso dell’intervento, reso complesso da una metastasi di grandi dimensioni posta a cavallo delle vene sovraepatiche e da una metastasi a ridosso della colecisti, l’utilizzo di una telecamera ad infrarossi ha messo in evidenza la fluorescenza del verde di indocianina nelle sedi delle metastasi.

Le immagini rilevate sono state proiettate su uno schermo e mappate sulla superficie dell’organo: successivamente, dopo la complessa asportazione delle metastasi maggiori, si è proceduto all’asportazione delle piccole lesioni, ottenendo una completa bonifica del fegato dalle metastasi. 

Dati di letteratura confermano infatti che la possibilità di identificare con l’immunofluerescenza al verde di indocianina in corso di intervento lesioni sfuggite a tutte le altre metodiche di indagine è rilevante e probabilmente si attesta oltre il 40% dei casi, anche se ulteriori studi ed ulteriori conferme si rendono necessari.

Il paziente è ancora degente anche se in ottime condizioni di salute: autosufficiente, si alimenta regolarmente, non è stato sottoposto a trasfusione di sangue e presto farà ritorno a casa.

Articoli correlati