Coldiretti Calabria: va nella giusta direzione il bonus 80% in PNRR per gli agriturismi
Il nuovo decreto legge per l’attuazione del Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale è stato inserito un pacchetto di aiuti alle imprese del settore turistico, comprende gli agriturismi. Un importante strumento per sostenere la ripresa del settore turistico anche con gli agriturismi che sempre di più dal Pollino allo Stretto si affermano
Il nuovo decreto legge per l’attuazione del Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale è stato inserito un pacchetto di aiuti alle imprese del settore turistico, comprende gli agriturismi. Un importante strumento per sostenere la ripresa del settore turistico anche con gli agriturismi che sempre di più dal Pollino allo Stretto si affermano nella nostra regione e intercettano visitatori da tutto il mondo rafforzando il turismo enogastronomico ed ambientale. Una misura sostenuta da Coldiretti che va incontro alle esigenze delle aziende impegnate in prima linea per uscire dalla pandemia Covid e riportare visitatori e gastronauti alla scoperta delle nostre campagne. Di questa attenzione – afferma Coldiretti – va dato merito al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro del Turismo Massimo Garavaglia e a quello delle Politiche agricole Stefano Patuanelli per aver individuato gli strumenti più adatti da impiegare per il rilancio del settore”. Quest’anno molti visitatori sono andati in vacanza nei nostri 321 piccoli borghi ma sono mancati nelle campagne le presenze degli stranieri che in alcune aree rappresentavano la maggioranza degli ospiti negli agriturismi. A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti – una rete composta da oltre 300 strutture agrituristiche. “Sicuramente nella nostra Regione – afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – l’ospitalità in campagna, la ristorazione di qualità e l’accoglienza giocano un ruolo strategico per l’incremento del turismo a livello regionale puntando su un turismo rurale innovativo che il sistema Coldiretti è impegnato sempre di più a consolidare”.
Cosa prevede il Decreto
Nel decreto– spiega Coldiretti – è previsto il riconoscimento di un credito di imposta, a favore, degli agriturismi, delle imprese alberghiere, degli stabilimenti termali e balneari, dei porti turistici, dei parchi tematici, delle fiere e dei congressi. Il credito– evidenzia Coldiretti – sarà riconosciuto nella misura del 80% delle spese sostenute, in relazione a interventi conclusi entro il 31 dicembre 2024, per lavori finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sarà possibile utilizzare il credito d’imposta in compensazione nel Modello F24 per il pagamento di imposte e contributi. In alternativa, il contributo potrà essere ceduto a terzi. E’ inoltre previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 40.000 euro, che potrà essere incrementato di ulteriori 30.000 euro qualora gli interventi per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica delle strutture turistiche coprano almeno il 15% dell’investimento complessivo. L’incremento è invece fissato a 20.000 euro per l’imprenditoria femminile e giovanile (under 35) e a 10.000 euro per le imprese operanti nel Mezzogiorno. Il Ministero del Turismo ha previsto anche la creazione – evidenzia Coldiretti – di una sezione speciale del Fondo di garanzia PMI appositamente dedicata ad agriturismi e alle altre imprese del settore e di un fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo. Le risorse destinate alla sezione speciale del Fondo di garanzia PMI saranno riservate: per il 40% alle imprese del Sud; per il 30% alla creazione di nuove attività da donne e giovani under 35. Viene poi istituito anche un fondo di rotazione che – conclude la Coldiretti – garantirà il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite di 40 milioni di euro per il 2022 e il 2023 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi, con una riserva del 50% degli interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale.