Bancarotta “Ofin”, il processo continua: sentiti due consulenti
Nuova udienza del processo sulla bancarotta della società finanziaria "Ofin", in cui è imputato Mario Occhiuto. Sentiti due testi della lista difensiva.
Si è svolta nel pomeriggio di oggi una nuova udienza del processo in cui è imputato l’ormai ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, accusato dalla procura di Cosenza del reato di bancarotta fraudolenta, relativamente al fallimento della società finanziaria denominata “Ofin“. La Guardia di Finanza ritiene che l’architetto, secondo l’accusa amministratore di fatto della struttura societaria, avrebbe distratto somme di denaro.
La linea difensiva invece punta a chiarire ogni aspetto, facendo emergere che a Mario Occhiuto non si possono addebitare le condotte illecite, essendo estraneo ai fatti contestati. Per confutare questa tesi difensiva, oggi l’avvocato Nicola Carratelli, ha sentito in aula due testi della sua lista, entrambi consulenti. In un caso sono state acquisite le dichiarazioni rese nella fase precedente al dibattimento, mentre nel secondo caso la difesa ha avuto interesse a sottolineare alcuni passaggi che il testimone ha descritto in modo lineare.
Mario Occhiuto, oggi presente in aula, quando gli fu notificato l’avviso di garanzia disse che i “fatti risalgono al 2006 e fino al 2011. Tengo a precisare che si tratta di una società che ho lasciato non appena diventato sindaco, come tutte le altre in cui ero presente prima dell’elezione al Comune di Cosenza”. In udienza preliminare, tuttavia, il gup del tribunale di Cosenza aveva condannato, con il rito abbreviato, la sorella del sindaco (pena sospesa e non menzione).
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