venerdì,Marzo 29 2024

Opere al Crepuscolo, il Rendano omaggia la musica salottiera con il soprano Teodoro

In scena arie di Wolf-Ferrari, Mascagni, Giordano, Tosti, Pilati, Ricci e Puccini, con incursioni anche nelle composizioni dei maestri calabresi Cilea e Giacomantonio

Opere al Crepuscolo, il Rendano omaggia la musica salottiera con il soprano Teodoro

Le grandi romanze tornano all’opera di Cosenza. Nuovo appuntamento, sabato 13 novembre, nella Sala “Quintieri” del “Rendano”, per la stagione lirico-sinfonica, promossa, nel teatro di tradizione cosentino, dall’Associazione Musicale “Orfeo Stillo” insieme all’Amministrazione comunale e al Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza.

Il concerto, dal titolo “Crepusculum: fogli d’album ed estratti d’opera”, in programma alle ore 18,00, vedrà protagonisti il pluripremiato soprano Giorgia Teodoro, vincitrice di numerosi e prestigiosi concorsi lirici, tra i quali il premio 2019 “NuovoImaie” attribuitole a Spoleto, ed il Maestro Luigi Stillo al pianoforte.

La connotazione crepuscolare del concerto – lo dice lo stesso titolo – sottolinea un vero e proprio omaggio alla conclusione di un genere, quello salottiero, molto in voga tra la fine dell’Ottocento ed il primo Novecento. I brani che saranno eseguiti da Giorgia Teodoro, con l’accompagnamento musicale del pianista e concertista Luigi Stillo, che è anche docente del Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, sono prevalentemente quelli cosìddetti “da salotto”, in prevalenza romanze, in diversi casi utilizzati anche da grandi compositori come Giacomo Puccini e Pietro Mascagni.

Il repertorio scelto per l’occasione, decisamente ricercato, raffinato e brillante, include musiche di Wolf-Ferrari, Mascagni, Giordano, Tosti, Pilati, Ricci e Puccini, con incursioni anche nelle composizioni dei maestri calabresi Francesco Cilea e Stanislao Giacomantonio.
Tra gli estratti dal grande repertorio operistico pucciniano, il soprano Giorgia Teodoro eseguirà il finale dalla “Madama Butterfly” e la celebre aria dalla Turandot “Tu che di gel sei cinta”.

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