giovedì,Marzo 28 2024

Operazione contro No Vax. Su Telegram minacciavano fucilazioni e attentati

Anche giornalisti e scienziati facevano parte del gruppo Telegram incriminato. I sovversivi annunciavano anche aggressioni al premier

Operazione contro No Vax. Su Telegram minacciavano fucilazioni e attentati

Sono 16 città coinvolte nell’operazione contro gruppi eversivi No Vax. La Polizia ha eseguito una serie di perquisizioni in sedici città italiane nei confronti di No Vax e No Green Pass. Si tratta di 17 provvedimenti nei confronti dei più radicali affiliati al canale Telegram “Basta Dittatura”. Nei confronti degli indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi. L’operazione è stata eseguita dalla polizia di Torino con i Compartimenti Polizia Postale e delle Digos territoriali, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Le città coinvolte dall’operazione

Ecco le città coinvolte: : Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino, Varese. Gli indagati istigavano sistematicamente all’utilizzo delle armi e a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche istituzionali, tra cui il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il canale social “Basta Dittatura” è uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del Covid 19.

Il canale era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonché della decisione di chiusura da parte della stessa società, in considerazione della gravità dei contenuti pubblicati.

C’erano anche le forze dell’ordine, i medici, gli scienziati, i giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di “asservimento” e di “collaborazionismo” con la “dittatura” in atto tra gli obiettivi di “Basta Dittatura”, la chat di riferimento della galassia dei negazionisti del Covid-19. 

«Organizziamo una marcia su Roma»

Frequenti erano i riferimenti espliciti a “impiccagioni”, “fucilazioni”, “gambizzazioni”. Nei messaggi si alludeva anche a una nuova “marcia su Roma”. Presa costantemente di mira con pesanti insulti anche tutta quella parte di popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di rendersi “schiava” dello Stato. Tra gli indagati ci sono persone già note alle forze dell’ordine; alcune hanno precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, rapina, estorsione e in materia di stupefacenti. Non mancano però anche gli incensurati, che online si sono avvicinati alle posizione No Vax. Tra gli identificati anche persone che in passato avevano promosso blocchi autostradali e ferroviari e partecipato a disordini di piazza. 

«Ci danno la caccia»

«Ci stanno dando la caccia. Stiamo attenti. La verità fa male a questo governo». È uno dei commenti apparsi su alcune chat Telegram No Vax e No Green Pass dopo la notizia delle perquisizioni a carico degli attivisti della chat. C’è anche chi propone nuove proteste. “Potremmo organizzare gruppi di centinaia di persone – si legge – ed entrare senza mascherine in un centro commerciale. Ci rivolgiamo alle forze dell’ordine: state difendendo un governo che non è giusto, che sta facendo male. Il popolo si sta ribellando non perché è cattivo. Il nostro è un modo di dire no alle ingiustizie”.