Cosenza e Spal entrambe di Pagliuso: accadde diciannove anni fa
Nell'estate del 2002 il proprietario del Cosenza rilevò anche la Spal. Per un anno fu proprietario di entrambe le squadre. Rimase tre anni a Ferrara lanciando Allegri al grande calcio
Sabato pomeriggio si sfideranno sul prato del “Marulla”. Ma Cosenza e Spal, tornate a giocare contro già l’anno scorso, nella stagione 2002/03 ebbero la stessa proprietà. Quella della famiglia Pagliuso. Nell’estate del 2002 infatti Paolo Fabiano Pagliuso, già proprietario del Cosenza, rilevò anche la Spal che all’epoca giocava nel Girone A di Serie C1. Non fu un’esperienza esaltante visto anche l’epilogo.
Una Spal a tinte rossoblù
Pagliuso sceglie come Presidente della Spal Lino Di Nardo, come Direttore Generale l’ex arbitro Gianni Beschin, venuto a mancare da meno di un anno, e come Direttore Sportivo il compianto Roberto Ranzani, fautore di due promozioni con il Cosenza e già da calciatore ex della Spal. La squadra parte con ambizioni di promozione. Da Cosenza si trasferiscono a Ferrara diversi calciatori. I difensori Colle e Di Sole, il centrocampista Altomare e l’attaccante Tatti. Ma la Spal è una colonia di calciatori in orbita lupi visto che quell’anno arrivano in Emilia anche i giovanissimi Paonessa e Sifonetti dalla Rossanese in Serie D, il cosentino La Canna e l’ex rossoblù Carlos Aurellio. Anche la panchina ha i connotati cosentini: inizia Walter De Vecchi e conclude Giuliano Sonzogni. Le ambizioni d’alta classifica cozzano terribilmente con la realtà. La Spal si salva solo all’ultima giornata grazie proprio ad un gol di Tatti che evita i play-out.
Il 2003 cambia tutto
La nota vicenda giudiziaria nella quale viene coinvolta la famiglia Pagliuso dal marzo del 2003 (inchiesta dalla quale Pagliuso riceve un’assoluzione piena anni dopo) influisce ovviamente anche sulla Spal. L’estate del 2003 il Cosenza viene escluso dai campionati professionistici e Paolo Fabiano Pagliuso resta proprietario solo della squadra ferrarese. Come Presidente in Emilia viene confermato Di Nardo. In panchina rimane Sonzogni dall’anno prima che però verrà esonerato dopo 8 giornate. La “colonia” cosentina perde Colle, Altomare e Paonessa ma acquista Marco Aurelio ed un giovanissimo Marco Scarnato che si aggiungono ai confermati Di Sole, Tatti, Sifonetti, Carlos Aurellio e La Canna. La squadra, con il nuovo allenatore Discepoli, gioca bene ed alla fine conclude il campionato al 9° posto, dopo aver sognato anche i play-off per qualche periodo.
Allegri lanciato al grande calcio
Il 2004/05 è infine l’ultimo anno dei Pagliuso a Ferrara. La squadra viene affidata ad un giovanissimo Max Allegri (qui la storia del suo ingaggio) che a Ferrara vive una tappa fondamentale per la sua crescita. Mentre dal mercato ecco altri due cosentini: Pasquale Apa e Francesco De Francesco. Insieme a loro due in squadra ci sono anche: Carlos Aurellio, La Canna e Tatti, che però andrà via a gennaio. La Spal anche quell’anno in campo non tradisce e con Allegri centra il 9° posto in classifica nonostante la contestazione dei tifosi contro la proprietà sia praticamente incessante durante tutto il campionato.
Estate 2005: Spal esclusa dalla C1
Nell’estate del 2005 la Covisoc si oppone all’iscrizione della Spal al campionato di Serie C1. La proprietà ricorre ma dicono di no anche Coavisoc, Camera conciliazione del Coni, Tar e Consiglio di Stato. Finisce nel peggiore dei modi l’era Pagliuso a Ferrara. Solo il “Lodo Petrucci” permetterà ai bianco-azzurri di poter ripartire dalla C2 grazie al nuovo Presidente Gianfranco Tomasi, imprenditore edile di Comacchio, che rileva la squadra e permette alla Spal di continuare la propria storia.