Covid Cosenza, una settimana di fuoco tra picchiate e impennate dei contagi mentre aumentano i ricoveri
Solo 9 i nuovi casi registrati ieri in tutta la provincia dopo il picco di sabato, ma il dato generale e la situazione degli ospedali continua a preoccupare
È un dato che farebbe ben sperare quello registrato nell’ultimo bollettino regionale, di ieri, sul fronte Covid in provincia di Cosenza. Nove contagi, un dato che fa oscillare verso il basso la lancetta dei casi che vengono registrati giorno per giorno e che fa tirare un sospiro di sollievo soprattutto dopo l’impennata registrata sabato scorso, 4 dicembre, quando il conteggio era salito a ben 213 casi su un totale di 456 in tutta la Calabria. Sintomo di una situazione allarmante che ha caratterizzato tutta la settimana, con notizie non confortanti provenienti da vari comuni del Cosentino, dove si sono registrati focolai (come quello nella rsa di Bisignano) e boom di contagi che in alcuni casi hanno portato i sindaci a invocare la zona rossa.
Il dato di ieri è identico a quello dello scorso lunedì (29 novembre): 9 casi e un morto. E un decesso (avvenuto tra gli ospiti della residenza sanitaria di Bisignano) di certo non conforta ma la drastica riduzione dei contagi, a prima vista, potrebbe fare ben sperare. Il dato, però, è quello fisiologicamente più basso del giorno che segue la domenica e quindi, solitamente, un numero di tamponi minore (2.400 ieri, 2.541 lunedì scorso in tutta la regione, a fronte – tanto per capirsi – dei 6.490 di sabato scorso).
La situazione, nel Cosentino, continua dunque a indurre alla massima cautela. Preoccupano gli allarmi lanciati dai sindaci di Luzzi e Campana e la situazione sanitaria smorza il sospiro di sollievo derivante dal calo dei contagi. La settimana ci ha restituito un quadro di emergenza, con l’ospedale Annunziata di Cosenza in difficoltà nel reggere la pressione dei ricoveri così come il Giannettasio di Rossano, l’ala Covid del presidio di Acri riaperta anzitempo e in tutta fretta per far fronte all’aumento dei casi e al focolaio di Bisignano e il ritorno dell’obbligo di mascherine all’aperto prima solo a livello locale (come a Cosenza) poi in tutta la regione, in seguito all’ordinanza del presidente Occhiuto.
E mentre c’è ancora chi urla alla dittatura sanitaria e al terrorismo mediatico, parlano i dati dei ricoveri, nascosti dietro a quel rassicurante dato dei 9 contagi: sono 82 in tutta la provincia quelli riportati nel bollettino di ieri, di cui 77 in reparto e 5 in Rianimazione. Numeri che crescono e fanno registrare un +20 rispetto al bollettino di lunedì 29 novembre, quando gli ospedalizzati erano 62 (56 in reparto, 6 in Rianimazione). Mentre i casi attivi passano, nel giro di una settimana, da 1.587 a 1.991. Un dato che preoccupa e che, tra le altre cose, ha spinto la Regione a istituire gli open vax weekend per dare un’ulteriore spinta alle vaccinazioni. Per il resto, la raccomandazione di esperti e rappresentanti istituzionali costretti a gestire l’emergenza rimane la solita, semplice ma fondamentale: restate vigili.