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Cosenza, ricordi Liguori? “Io plusvalenza nell’affare Osimhen”

L'attaccante giocò a Cosenza per pochi mesi durante la stagione 17/18 ma non fu un'esperienza fortunata. Ora racconta la sua storia a "Le Repubblica".

Cosenza, ricordi Liguori? “Io plusvalenza nell’affare Osimhen”

A Cosenza lasciò traccia solo in un match di Coppa Italia di Serie C. Segnò una doppietta al Catania che permise ai lupi di espugnare il “Massimino”. Era la stagione 2017/2018 e stiamo parlando di Luigi Liguori. L’attaccante arrivò in Calabria in prestito dal Napoli ma la sua esperienza non fu particolarmente fortunata.

Pochi mesi in maglia rossoblù

Liguori faceva parte di un pacchetto comprendente anche Luca Palmiero e Gennaro Tutino. Tutti e tre speranzosi di trovare a Cosenza spazio ed esperienza lontano da Napoli. Liguori era dei tre il più piccolo, visto che è nato nel ’98 e gli altri due nel ’96, ma i mesi in Calabria non furono certamente facili per lui, al contrario degli altri due “scugnizzi”. Vide il campo soltanto in 8 occasioni in campionato, tutte dalla panchina, non riuscendo ad imporsi e trovando gloria, come detto, solo in Coppa. A gennaio salutò Cosenza per andare ad Andria. Poi anni con Bari in D, Fermana e Lecco in C, ed ancora Afragolese in D e, ora Ercolanese in Eccellenza.

Super valutazione nell’affare Osimhen

Il suo nome è tornato in auge qualche settimana fa, quando l’affare tra Lille e Napoli per Osimhen è entrato nel mirino della Covisoc insieme a tante altre trattative di club di Serie A. Liguori, insieme ad altri due giovani (Claudio Manzi e Ciro Palmieri), oltre al portiere Karnezis, è stato valutato 4 milioni di euro ed ha firmato con il Lille un triennale. A spiegare la situazione ci pensa lo stesso Liguori, intervistato da “La Repubblica”.

“A Lille non ci sono mai andato”

“Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore. La società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno – continua Liguori – abbiamo firmato con il Lille. Non siamo mai andati a in Francia. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno”.

“Ci siamo bruciati per colpa del Napoli”

“Io ero stato in squadre più grandi di me, come Bari e Cosenza. Volevo una piazza in cui mettermi in mostra per questo ero a Fermo. Quando è finito il prestito (sempre alla Fermana, dove Liguori era rimasto dopo aver firmato con i francesi, ndr), il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre noi contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita. Io non sapevo nulla. Con gli altri due ragazzi coinvolti nell’operazione ci sentiamo spesso e tra di noi ci diciamo: noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per colpa del Napoli. Perché noi non sapevamo nulla”.

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