giovedì,Marzo 28 2024

Rifiuti: diminuisce la raccolta differenziata in provincia di Cosenza e nel capoluogo, ma Frascineto è il comune più virtuoso

Mentre il dato calabrese è in miglioramento, peggiora quello del nostro territorio: è quanto emerge dal report dell'Arpacal che confronta i risultati ottenuti nel 2020 con quelli dell'anno precedente

Rifiuti: diminuisce la raccolta differenziata in provincia di Cosenza e nel capoluogo, ma Frascineto è il comune più virtuoso

Peggiora, anche se di poco, il dato relativo alla raccolta differenziata nella provincia di Cosenza. Emerge dal nuovo report sui rifiuti dell’Arpacal, che analizza i risultati conseguiti nel 2020. Mentre la Calabria in generale registra un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente (47,83% a fronte del 47,23% del 2019) con una produzione di rifiuti urbani che passa da 694.811,69 tonnellate a 663.494,69, nel Cosentino la differenziata cala al 56,05% dal 58,65% del 2019, tornando sotto la percentuale del 2018 (56,78%). Non va meglio per il capoluogo bruzio, dove la differenziata scende al 59,85% dal 63,20% del 2019 (anche quest’ultimo dato in miglioramento rispetto al 2018, quando era al 57,90%).

Nonostante la performance peggiorativa del territorio, è però proprio un comune del Cosentino a distinguersi come il più virtuoso della regione in tema di raccolta differenziata: Frascineto, con l’85,06%. Nella top 5 anche altri due centri della provincia: subito dopo le new entry del Catanzarese Gimigliano (85,04%) e Tiriolo (84,84%) si trovano infatti Carolei (83,41%) e Cerisano (83,14%).      

Nelle altre province 

A segnare ottime performance i comuni capoluogo di Catanzaro (70,27% rispetto al 66,97% dell’annualità precedente) e Vibo Valentia (63,10% rispetto al 47,83% dell’annualità precedente); quest’ultimo, rispetto all’annualità precedente, registra un salto percentuale molto importante di +15,27%. Il buon andamento si riflette sulle province di riferimento di Catanzaro (60,03%) e Vibo Valentia (53,79%). Importanti criticità vanno registrate nell’area metropolitana di Reggio Calabria (37,45% la città e 32,30% l’area provinciale) e nella città e provincia di Crotone (11,98% città e 27,01% provincia); in questi casi continuano ad incidere i problemi all’impiantistica a supporto della gestione dei rifiuti.

Novità dall’Arpacal

Alla luce dei dati del Report rifiuti Calabria 2021, pubblicati sul sito web dell’agenzia (www.arpacal.it) il direttore generale, Domenico Pappaterra, ha dichiarato: «Prosegue gradualmente il percorso di diffusione della raccolta differenziata in Calabria, con ottime performance su alcuni territori provinciali e criticità sedimentate in altri. È la fotografia dello scenario della raccolta dei rifiuti in Calabria, che abbiamo inviato alle istituzioni competenti e rendiamo nota all’opinione pubblica, che sarà utile per le programmazioni future».

Michelangelo Iannone, direttore scientifico dell’Arpacal, ha sottolineato l’importanza di accelerare per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: «Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, grazie al registro dinamico introdotto nel maggio scorso, Arpacal è in grado di fornire al decisore pubblico un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e utile per orientare politiche e interventi adeguati, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive».

Il responsabile della sezione regionale Catasto rifiuti, Clemente Migliorino e il funzionario Fabrizio Trapuzzano segnalano la novità che dal prossimo anno consentirà di superare i limiti determinati dalla raccolta dati, basata sull’invio di una scheda da compilare ad opera dei Comuni. Dal maggio 2021, infatti, è operativa la piattaforma MySir che permette un aggiornamento costante dei dati di ciascun comune, sulla produzione dei rifiuti. Attraverso questa nuova metodologia, l’Arpacal potrà costantemente monitorare i dati incrociandoli con quelli dei gestori degli impianti di trattamento, elaborando report più puntuali rispetto alla vecchia metodologia sinora applicata.

L’Arpacal ricorda, infine, che in base alla regolamentazione attualmente in vigore, approvata con Dgr n. 226 del 29 maggio 2017, entro 30 giorni da questa pubblicazione, i Comuni inadempienti, cioè che non hanno trasmesso alcun dato, e quelli che hanno trasmesso, ma che intendono migliorare, potranno fornire dati ed osservazioni integrative.