giovedì,Settembre 21 2023

Longobucco tra i territori protagonisti del progetto pilota Sila Outdoor presentato dal Gal per favorire il turismo lento

Gli ex consiglieri Romano e Pellegrino: «L’entroterra montano ha tutte le carte in regola per guardare in questa direzione, il prossimo esecutivo raccolga la sfida»

Longobucco tra i territori protagonisti del progetto pilota Sila Outdoor presentato dal Gal per favorire il turismo lento

«Favorire l’esplosione del turismo lento ed esperienziale attraverso la messa in rete di tutti quegli elementi che legano tra loro i territori. Dall’ospitalità alle risorse ambientali e paesaggistiche, dense di biodiversità, dalle attività sportive all’aria aperta, al patrimonio storico-culturale, enogastronomico e dei prodotti agricoli/zootecnici. Longobucco e l’entroterra montano hanno tutte le carte in regola per guardare insieme in questa direzione». È quanto dichiarano Katia Pellegrino e Domenico Romano, già consiglieri comunali del gruppo La Nuova Longobucco complimentandosi con il Gal Sila Sviluppo per il progetto pilota Sila Outdoor presentato al Ministero dello Sviluppo economico e che vede tra i suoi protagonisti anche la città di Longobucco.

«Attraverso questo progetto si intende sperimentare un modello di gestione dell’offerta turistica di tipo innovativo ed integrato, valorizzando e rafforzando, in una logica di sistema e distrettuale, il prodotto turistico territoriale e cioè tutti gli elementi della filiera del turismo slow e sostenibili. L’auspicio – proseguono Romano e Pellegrino – è che la futura amministrazione comunale possa incamminarsi senza tentennamenti e distrazione alcuna su questa strada, puntando insieme alle risorse naturali e paesaggistiche di cui dispone, anche su ciò che può continuare a rendere questo territorio una destinazione turistica fruibile 365 giorni l’anno. Partendo dalla valorizzazione dei suoi marcatori identitari intorno ai quali deve e può essere scritto il futuro di questo territorio».

«Per la quantità e qualità di marcatori identitari che eredita, custodisce e tramanda, Longobucco ha, infatti, tutte le carte in regola per avviare – affermano – una riscrittura per certi versi inedita della propria narrazione turistica, in linea con l’analoga mission turistica regionale e quindi capace di attrarre, accogliere ed emozionare diversi target di visitatori in tutti i mesi dell’anno».

E concludono: «Dalle antiche tradizioni della tessitura a Bruno da Longobucco, medico del XIII secolo considerato l’inventore della chirurgia moderna, dall’antica tradizione argentifera medioevale collegata alle miniere d’argento e dismesse solo qualche secolo fa al suo notevole patrimonio naturalistico nel Parco nazionale della Sila ed in generale alla sua ubicazione ed estensione (il quarto comune della Calabria); passando dalla famosissima qualità delle materie prime e delle ricette delle memoria che fanno della nostra terra uno di quei luoghi ricercati per le esperienze gastronomiche, per la tutela della biodiversità e per la cultura della conservazione di tradizioni e la trasformazione di prodotti, come nel caso del cosiddetto sacchiettu, fino al ruolo storico avuto durante il brigantaggio prima e col fascismo poi come terra  di confino di dignitari etiopi che avevano avuto importanti ruoli nella resistenza al colonialismo, Longobucco è a tutti gli effetti una destinazione turistico-esperienziale naturale che va solo raccontata al mondo intero».