giovedì,Aprile 18 2024

Aumento bollette luce e gas: governo al lavoro per nuovo decreto

Il premier dopo il cdm che ha approvato il dl bollette e il decreto anti-frodi sul superbonus: «Ampliamo misure di riduzione per imprese e famiglie»

Aumento bollette luce e gas: governo al lavoro per nuovo decreto

Il ministero dell’Economia e il ministero della Transizione energetica hanno presentato una prima bozza del provvedimento destinato a limitare gli aumenti delle bollette per famiglie ed imprese. Ecco cosa prevede la bozza del dl Energia che l’Adnkronos ha potuto visionare in materia di misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per il rilancio delle politiche industriali.

Azzeramento oneri sistema per 2° trimestre 2022

Per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, provvede ad annullare, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Gli oneri che derivano da questa disposizione ammontano a 3 miliardi di euro.

Riduzione iva e oneri settore gas per oltre 1 mld

Riduzione dell’Iva e degli oneri generali nel settore del gas per un ammontare di oltre 1 miliardo di euro. Le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022, sono assoggettate all’aliquota Iva del 5 per cento. Qualora le somministrazioni di cui al primo periodo siano contabilizzate sulla base di consumi stimati, l’aliquota Iva del 5 per cento si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di aprile, maggio e giugno 2022. Gli oneri derivanti da questa misura sono pari a 591,83 milioni di euro per l’anno 2022.

Al fine di contenere per il secondo trimestre dell’anno 2022 gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale, l’Arera provvede a ridurre, per il medesimo trimestre, le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas fino a concorrenza dell’importo di 480 milioni di euro. Tale importo è trasferito alla Csea entro il 31 maggio 2022.

Rafforzato bonus sociale elettrico e gas

Per il secondo trimestre dell’anno 2022 le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale sono rideterminate dall’Arera, al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il secondo trimestre 2022, fino a concorrenza dell’importo di 500 milioni di euro. Tale importo è trasferito alla Csea entro il 31 maggio 2022. Lo prevede la bozza del dl Energia che l’Adnkronos ha potuto visionare.

Fondo Rinnovabili Pmi da 267 milioni di euro

“Al fine di promuovere la produzione di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole medie imprese è istituito, nello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica, il ‘Fondo Rinnovabili Pmi'”. E’ quanto si legge nella bozza. “Il Fondo – si legge nel testo – ha una dotazione pari a 267 milioni di euro e per la sua gestione è autorizzata l’apertura di apposita contabilità speciale”.

L’erogazione dei contributi è affidata al Gestore dei servizi energetici Spa (Gse), il quale, si legge nella bozza, “entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, pubblica sul proprio sito istituzionale il bando per l’accesso ai contributi secondo una procedura a sportello. Le risorse sono assegnate ai progetti valutati positivamente secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino a esaurimento dei fondi disponibili”.

Agli oneri derivanti dalla misura si provvede mediante il trasferimento di una quota pari a 237 milioni di euro delle risorse del Fondo rotativo istituito dall’articolo 1, comma 1110, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e mediante il trasferimento di una quota pari a 30 milioni di euro delle risorse del Fondo rotativo nazionale per l’efficienza energetica istituito dall’articolo 15 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102.

Semplificazioni per impianti a sonde geotermiche per edifici

Semplificazioni per impianti a sonde geotermiche a circuito chiuso. In particolare “entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, con decreto del ministro della transizione ecologica sono stabilite le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, ossia sonde geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici”.

Con il medesimo decreto sono inoltre “individuati i casi in cui si applica la procedura abilitativa semplificata, nonché i casi in cui l’installazione può essere considerata attività edilizia libera, a condizione che tali impianti abbiano una potenza inferiore a 2 MW e scambino solo energia termica con il terreno, utilizzando un fluido vettore che circola in apposite sonde geotermiche poste a contatto con il terreno, senza effettuare prelievi o immissione di fluidi nel sottosuolo”.

Credito d’imposta per efficienza energetica in Regioni Sud

Un “contributo sotto forma di credito d’imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud”. E’ quanto prevede la bozza. “Alle imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia volti ad ottenere una migliore efficienza energetica ed a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, fino al 31 dicembre 2023 è attribuito un contributo sotto forma di credito d’imposta”, si legge.

I costi ammissibili all’agevolazione “corrispondono ai costi degli investimenti supplementari necessari per conseguire un livello più elevato di efficienza energetica e per l’auto produzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito delle strutture produttive. Con decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti i criteri e le modalità di attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo, con particolare riguardo alle procedure di concessione, ai costi ammissibili all’agevolazione, alla documentazione richiesta, alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli”.

Contributo straordinario con credito imposta per imprese energivore

Arriva un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta per le imprese energivore. Alle aziende che hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa, è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022. Gli oneri derivanti da questa misura agevolativa sono valutati in 700 mln.

Credito imposta per imprese a forte consumo di gas naturale

Alle imprese a forte consumo di gas naturale è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 15 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al medesimo trimestre, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore del Mercati Energetici, abbia subito un incremento superiore al 30 % del corrispondente prezzo medio riferito al primo trimestre dell’anno 2019. E’ quanto si legge nella bozza del dl Energia che l’Adnkroos ha potuto visionare. Gli oneri derivanti dall’utilizzo della misura agevolativa sono valutati in 522,2 milioni di euro per l’anno 2022.

Aggiornamento, Draghi: «In campo quasi 8 miliardi senza scostamenti»

Contro il caro-bollette di luce e gas, il governo con i provvedimenti approvati oggi in cdm mette in campo “8 miliardi, di cui 6 per l’energia e lo facciamo senza ricorrere a scostamenti di bilancio” grazie all’utilizzo dei “margini di crescita e finanza pubblica ottenuti lo scorso anno e descritti anche dal governatore di Bankitalia nel suo intervento più recente”. Lo ha affermato il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il cdm che ha approvato il dl bollette e il decreto anti-frodi sul superbonus.

“Estendiamo al secondo trimestre le misure e ampliamo le misure per la riduzione delle bollette per imprese e famiglie messe in campo per il primo trimestre”. E’ stato inoltre previsto un “fondo di 1 miliardo l’anno a sostegno dell’auto e della filiera automobilistica”. “Interveniamo – ha spiegato ancora il premier – in maniera strutturale per aumentare la produzione di gas italiano e per velocizzare e semplificare l’installazione di impianti di energia rinnovabile”.

“I provvedimenti approvati oggi sono ponderosi, ricchi, molto ricchi di contenuti e complessi e in fase introduttiva voglio rivolgere un ringraziamento ai ministri qui presenti”, ha affermato il Draghi ribadendo che “l’obiettivo del governo è quello di rilanciare la crescita, una crescita sostenuta, equa e sostenibile ma bisogna anche affrontare il problema del mercato del lavoro e della precarietà”.

“Sul mercato del lavoro ci sono buone notizie: il numero degli occupati in Italia tra gennaio e dicembre è cresciuto di 650mila unità e il tasso di occupazione è aumentato di 2,2 punti, ritornando al livello di prima della pandemia”. “Però – ha puntualizzato – ci sono delle criticità a cui ci siamo abituati, ma non dobbiamo abituarci: la maggior parte dei nuovi dipendenti nell’ultimo anno ha firmato un contratto a tempo determinato e solo un quarto ha firmato un contratto permanente. L’obiettivo del governo è rilanciare la crescita, sostenuta, equa e sostenibile. Ma bisogna anche affrontare il problema del mercato lavoro, specialmente per i giovani, e il problema della precarietà”.

fonte: Adnkronos