Cosenza, oltre mille persone in piazza al fianco degli studenti del liceo “Valentini-Majorana” di Castrolibero – VIDEO E FOTO
Il corteo è partito da piazza Loreto al grido di «basta abusi» e ha attraversato il centro della città per fermarsi davanti al Comune. Presenti anche rappresentanti delle istituzioni, della politica, dei sindacati e delle associazioni
Gli automobilisti, stamattina, hanno la peggio e quelli meno pazienti picchiano sui clacson come se questo potesse sbrogliare il groviglio di vetture a due passi da piazza Loreto. Il corteo è partito da qui, per poi snodarsi tra le vie del centro di Cosenza, immune al nervosismo di quelli al volante. Gli strepiti del traffico non arrivano, fagocitati dagli slogan urlati col megafono e dalla musica sputata ad alto volume dalle casse. Ci sono bandiere rosse al vento: Cgil, Fiom Cgil, Rifondazione comunista, Giovani comunisti. Ci sono i rappresentanti dell’Usb e del mondo associazionistico. C’è la politica e ci sono le istituzioni: il sindaco del capoluogo Franz Caruso e altri primi cittadini del territorio con tanto di fascia tricolore, assessori e qualche rappresentante dei calabresi sceso dagli scranni romani. Ci sono i professori che hanno deciso di prendere una posizione netta. Ma ci sono soprattutto loro: i ragazzi delle scuole che scandiscono le loro rivendicazioni urlando tra i palazzi e sfilando dietro agli striscioni. Sono arrivati dalle scuole del circondario ma anche da un po’ più in là: da Acri, per esempio, o da San Giovanni in Fiore, come il ragazzo che racconta di essersi alzato alle 5 per poter venire a manifestare.
Hanno tutti risposto alla chiamata degli studenti dell’istituto “Valentini-Majorana” di Castrolibero, che due settimane fa hanno dato vita a un’occupazione per squarciare il velo sulle presunte molestie subite da alcune alunne da parte di un docente. Ma sono scesi in strada, a Cosenza così come nel resto del Paese, anche per protestare contro quell’alternanza scuola-lavoro che ha fatto due vittime giovanissime nel giro di pochi giorni. “Abusi, alternanza, repressione. No alla scuola dei padroni” è scritto in blu e rosso sul lenzuolo bianco in testa al corteo. «Dobbiamo essere tutti uniti perché non siamo qui oggi per fare una passeggiata, ma siamo qui per dire no agli abusi», urla una voce al megafono, e la risposta è un levarsi al cielo di pugni e di parole cadenzate: «La nostra protesta non è una passeggiata, ogni scuola sarà una barricata».
C’è chi si affaccia alle finestre, chi dai negozi sulla via e scatta qualche foto col cellulare. Il corteo intanto prosegue, colorato e chiassoso, la rabbia stretta tra i denti nonostante i sorrisi. Per la strada rimbombano le voci dei rappresentanti degli studenti, delle ragazze che hanno denunciato i presunti abusi. Tra di loro anche Dalia Aly, l’ex alunna del “Valentini-Majorana” che per prima ha parlato di molestie tra i corridoi della scuola. I ragazzi la ascoltano, la acclamano, parte l’applauso. Poi il corteo si muove di nuovo, stavolta verso il Comune, per l’assemblea finale in piazza. Le voci si uniscono ancora nell’immortale «se ci rubano il futuro noi blocchiamo la città». I ragazzi formano un cerchio, lo striscione con le scritte blu e rosse viene adagiato a terra, qualcun altro prende la parola. Ci sono gli studenti dell’Unical anche, perché certe battaglie sono di tutti, dicono. Intanto la mattinata scivola via, i toni si abbassano, gli striscioni vengono ripiegati. La vicenda del “Valentini-Majorana”, dopo aver invaso i media nazionali, ha invaso anche Cosenza. I ragazzi dell’istituto di Castrolibero lunedì torneranno in classe, il resto proseguirà per altre vie.
(SOTTO LE FOTO DEL CORTEO)
LA DIRETTA FACEBOOK DEL CORTEO
- Tags
- Cosenza