venerdì,Marzo 29 2024

San Fili e la passione di Rocca: a 47 anni il suo esordio in Promozione

Osvaldo Rocca è un noto avvocato penalista con la passione per il calcio. Mercoledì, a 47 anni, ha esordito in Promozione in San Fili-Cutro.

San Fili e la passione di Rocca: a 47 anni il suo esordio in Promozione

Ci sono quelle storie belle, emozionanti e sincere che ti riconciliano con il mondo. Quello del calcio in questo caso. Molto spesso demonizzato (a ragione) per interessi economici, imbrogli e sotterfugi. Ma se si torna soltanto all’essenza di questo meraviglioso sport, alla passione pura che fa muovere milioni di appassionati, ecco che il calcio torna ad essere una delle cose più belle del mondo.

Avvocato con la passione del calcio

C’è un noto professionista, affermato avvocato penalista, che gira il mondo per lavoro, cura gli interessi di aziende importantissime, segue vicende e situazioni neanche minimamente immaginabili, ma, tra mille impegni, ha una grandissima passione per il calcio. Il noto professionista è lametino, ma vive a Cosenza. Da ragazzo ha giocato nelle sue zone ma con gli anni, la passione per la pelota non si è assolutamente affievolita. Anzi è aumentata. L’avvocato si chiama Osvaldo Rocca, ad aprile compirà 47 anni e mercoledì scorso ha esordito in Promozione con la maglia del San Fili.

L’allenatore: “All’inizio ero un po’ scettico”

Tutto quello che è successo da inizio stagione ad oggi, ce lo racconta mister Lorenzo Stranges: “La storia di Osvaldo è straordinaria. Quando quest’estate mi ha chiesto di potersi aggregare ammetto che ero un po’ scettico. Ma con il tempo mi sono ricreduto. Al di là dell’aspetto tecnico, ovviamente irrilevante, Osvaldo è davvero la nostra arma in più”. Ma riavvolgiamo un attimo il nastro: «Quest’estate mi chiama Raffaele Pizzino, Presidente della Morrone, per chiedermi se potesse mandare al San Fili una persona che aveva voglia di giocare. Io, considerata la situazione, essendo numericamente anche pochi per gli allenamenti, ho immediatamente accettato nonostante mi stesse parlando di un 46enne. Al primo allenamento sono stato chiaro, forse anche brusco: “Allenati con noi, ma ovviamente non giocherai mai”. La sua risposta fu disarmante: “Mister io non chiedo niente. Io voglio soltanto stare in un gruppo”. Non aggiunsi altro perché non mi aspettavo questa sua reazione».

Rocca si mette a disposizione

I primi mesi non sono facili per Stranges e per il San Fili, tristemente ultimo in classifica nel campionato di Promozione, ma nel gruppo Osvaldo Rocca inizia a farsi conoscere: “Da inizio anno non è mai mancato ad un allenamento, tranne quando è fuori per lavoro. Non molla di un centimetro e prova a svolgere anche la parte fisica di pari passo agli altri ragazzi. E’ diventato immediatamente un punto di riferimento per tutti gli altri. Anche perché la sua disponibilità è straordinaria. Allena i portieri, visto che non abbiamo un preparatore, si mette a correre insieme agli infortunati quando c’è qualcuno che deve recuperare, innalza il morale al gruppo quando arrivano anche pesanti sconfitte”.

Uno di cui ci si può fidare

Stranges capisce in un attimo che di Rocca si può fidare: “I ragazzi, ovviamente molto più piccoli di lui, impazziscono per Osvaldo. Lui è un tipo anche molto empatico e trova sempre la parola giusta per ognuno di loro. Quando è fuori per lavoro tutta la squadra risente della sua assenza. E lui, anche da lontano, seppur su WhatsApp, non fa mancare mai il proprio supporto. E poi ha un grandissimo cuore ed i suoi gesti di generosità per i ragazzi non sono passati certo inosservati, oltre a non essere sicuramente dovuti”.

L’esordio in campionato

Da un mese Rocca viene tesserato tra i calciatori. Mister Stranges lo porta in panchina e mercoledì, a 20 minuti dalla fine di San Fili-Cutro, sul risultato di 2-0, lo manda in campo, facendolo esordire in Promozione a quasi 47 anni: «E’ entrato a furor di…panchina. La partita si stava spegnendo piano piano. Ho iniziato la girandola dei cambi. Quando me ne mancava uno, era mia intenzione far entrare uno dei tanti nostri giovanissimi. Ma il gesto che ha fatto questo ragazzino è stato meraviglioso. Mi si è avvicinato quando gli ho detto si scaldarsi e mi fa: “Mister, fai entrare Osvaldo”. Mi sono emozionato. Ho guardato Rocca e gli ho detto di scaldarsi ed a questo mio gesto la panchina è esplosa come ad un gol. Osvaldo è entrato ed ha fatto il suo dovere in mezzo al campo. Ma al fischio finale, negli spogliatoi, la festa per lui è continuata». La sua storia, fatta di passione pura per questo meraviglioso sport, è l’esempio lampante che alcune emozioni, molto spesso, vanno al di là di ogni risultato sportivo. Che ci sono dei valori che non hanno prezzo e che, sì, il mondo, non solo quello del calcio, sarebbe più bello se fossero presenti più persone come Osvaldo.

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