venerdì,Marzo 29 2024

Bonus bici e monopattini 2022, domande e quanto vale

A chi spetta e da quando si può richiedere? La misura è stata introdotta con l'obiettivo d'incentivare forme di trasporto sostenibili che garantiscano il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane

Bonus bici e monopattini 2022, domande e quanto vale

Bonus bici, elettrica e non solo, e monopattini: domande al via dal 13 aprile 2022. Ma a chi chi spetta? E quanto vale? Da Lombardia a Piemonte, dall’Emilia Romagna al Lazio, il quadro su requisiti e importo. Il credito d’imposta è pari a un massimo di 750 euro, è utilizzabile esclusivamente nella dichiarazione dei redditi, ed è fruibile non oltre il periodo d’imposta 2022 da parte di chi ha sostenuto spese per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la micromobilità elettrica quali monopattini, hoverboard e segway e l’utilizzo dei servizi di sharing mobility nel periodo compreso tra il 1° agosto e il 31 dicembre 2020.

La misura è stata introdotta con l’obiettivo d’incentivare forme di trasporto sostenibili che garantiscano il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane a fronte delle limitazioni al trasporto pubblico locale operate dagli enti locali per fronteggiare in particolare l’emergenza epidemiologica da coronavirus.

Il bonus mobilità spetta solo ai soggetti che:

– hanno consegnato per la rottamazione, contestualmente all’acquisto di un veicolo con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km, un secondo veicolo di categoria M1 rientrante tra quelli previsti dal comma 1032 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 14;

– nel periodo compreso tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 20202 hanno acquistato biciclette, anche elettriche (note anche come e-bike o a pedalata assistita), monopattini o mezzi similari o hanno comprato abbonamenti per il trasporto pubblico o abbiano fatto ricorso, per spostarsi, a servizi di mobilità condivisa o sostenibile (car sharing).

Il bonus mobilità 2022 può essere utilizzato come credito di imposta per ridurre le imposte dovute nella dichiarazione dei redditi. Di esso è possibile beneficiare entro e non oltre il periodo di imposta 2022.

Chi ne ha diritto deve quindi indicare nella dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo di imposta 2021 o 2022 l’importo del credito a cui ha diritto. Qualora il credito di imposta indicato nella dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo di imposta 2021 non venga utilizzato in tutto o in parte è possibile riportare il residuo nella dichiarazione dei redditi dell’anno 2022.

Il bonus può essere richiesto solo in modalità telematica attraverso il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate oppure attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle entrate. Può provvedervi direttamente il contribuente o uno dei soggetti incaricati della trasmissione delle dichiarazioni contemplati dall’art. 3, comma 3 del DPR n. 322/1998, ovvero: dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro, centri di assistenza fiscale per imprese, lavoratori dipendenti e pensionati, associazioni sindacali di categoria tra imprenditori, soggetti iscritti nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub-categoria tributi.

Per richiedere il bonus è necessario presentare l’apposito modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate, intitolato “Istanza per il riconoscimento del credito di imposta per le spese sostenute per l’acquisto di mezzi e servizi di mobilità sostenibile”.

Una volta inoltrata l’istanza, il sistema rilascia ricevuta con cui attesta la presa in carico della domanda o lo scarto della stessa indicandone nello specifico le ragioni.

La domanda per il bonus mobilità 2022 può essere inviata a partire dal 13 aprile 2022 fino al 13 maggio 2022. Un mese di tempo a disposizione e all’interno del quale è possibile anche inviare una nuova istanza, che sostituisce quella trasmessa in precedenza o inviare la rinuncia al credito di imposta, utilizzando lo stesso modulo. In questo caso è sufficiente barrare la casella contenuta nell’apposito riquadro “rinuncia”.

fonte: Adnkronos