La passione dei supporters e le lacrime di Florenzi coprono le ombre di Spal – Cosenza
I tifosi cosentini, sempre sensibili ai temi della giustizia e del sociale, non hanno mancato di rivolgere un pensiero a Denis Bergamini e Federico Aldrovandi
Spal – Cosenza non è solo una brutta pagina di calcio per errori arbitrali e ingenuità calcistiche a pochi minuti dal fischio finale, ma è anche la solita buona pagina della tifoseria rossoblu, che non conosce riposo. Che sia sabato o lunedì (lavoro permettendo) la tifoseria cosentina non nega il suo supporto alla squadra silana, nonostante l’ennesimo campionato vissuto nei bassifondi della classifica e match al cardiopalma. E martedì sera quando si sperava di portare a casa tre punti pesantissimi al 92’ si è consumata l’ennesima beffa di questo campionato. Ma è davvero solo responsabilità dell’arbitro? Un fallo di quelle dimensioni a pochi minuti dal fischio finale è una ingenuità inammissibile per una squadra che deve combattere con unghie e denti per raggiungere l’agognata salvezza. Per cui la metafora della pagliuzza e della trave ci insegna che è sempre meglio farsi un esame di coscienza e partire dai propri errori, che non sono pochi e si evidenziano a ogni livello.
Ciò detto, Spal-Cosenza non è solo gli errori di Minelli e quello dei “lupi”, ma è anche – come spesso accade – una bella pagina di tifo cosentino. Spal – Cosenza ha regalato la pellicola di un tifo caloroso, mai banale, sempre appassionato nonostante i risultati negativi cui oramai si è relegati da mesi, tanto da costringere i supporters rossoblu a intonare, sulle note di Vasco, il coro “Ti seguo sempre anche se perdi sempre”. Sono partiti da Cosenza e dal nord Italia in oltre 400 per sostenere la squadra guidata dal tecnico Bisoli impegnata a raggiungere l’obiettivo della permanenza in cadetteria, nonostante l’ormai dichiarata e convinta avversione verso i vertici societari.
I tifosi cosentini, sempre sensibili ai temi della giustizia e del sociale, non hanno mancato di rivolgere un pensiero a Denis Bergamini, compianto centrocampista rossoblu per la cui morte si chiede verità e giustizia da oltre trent’anni. E proprio in questi mesi nel palazzo di giustizia bruzio si sta celebrando il processo per fare luce sulla morte dell’atleta ferrarese mai dimenticato. In particolare, con uno striscione commemorativo è stato ricordato sia Denis, sia Federico Aldrovandi, rimasto ucciso durante un controllo di polizia nel settembre del 2005, accomunati da un medesimo triste destino.
Infine, Spal-Cosenza è anche le lacrime di Aldo Florenzi, che se fosse nato all’ombra dello Stadio “San Vito-Marulla” come Luca Garritano, non meraviglierebbero. Ma Aldo Florenzi, classe 2002 e al Cosenza dal 2019 è di origini sarde e nelle sue vene almeno apparentemente non scorre sangue rossoblu. Il giovanissimo talento nuorese con le sue lacrime ha dimostrato di avere a cuore la salvezza del Cosenza e ha dato al fischietto di Varese una grande lezione. La passione dei tifosi e le lacrime di calciatori come Florenzi restano la parte più bella di un calcio che non è mai privo di ombre.