giovedì,Marzo 28 2024

Praia a Mare, abbattuto un grande pioppo di 170 anni

La pianta presentava un rischio di schianto immediato, con una aspettativa di vita di meno di 30 giorni. Pertanto, l'unica soluzione sarebbe stata abbatterlo

Praia a Mare, abbattuto un grande pioppo di 170 anni

«Un regalo di fine mandato». Lo definisce così l’associazione ambientalista Italia Nostra il taglio del grande pioppo a Praia a Mare, un albero secolare, un simbolo della comunità sorto ancora prima che il piccolo paese altotirrenico da villaggio di contadini e pescatori, da frazione marina di Aieta diventasse comune autonomo. «Doveva schiantarsi più di un anno fa secondo uno studio fatto fare dal comune – dicono ancora gli ambientalisti -, ma per abbatterlo ci sono volute le seghe».

Il rischio di una tragedia

Secondo una studio effettuato nel marzo di un anno fa, che per Italia Nostra sarebbe stato effettuato «su una stima visiva della stabilità senza alcuna indagine strumentale», la pianta presentava un rischio di schianto immediato, con una aspettativa di vita di meno di 30 giorni. Pertanto, l’unica soluzione sarebbe stata abbatterlo. Da allora sono passati 13 mesi.

L’amarezza degli ambientalisti

«Noi conosciamo le conseguenze disastrose sulla pianta delle capitozzature fatte e denunciate negli anni addietro, come pure gli scavi che hanno sradicato e tranciato le radici – scrivono gli attivisti di Italia Nostra -. Ciononostante, questa grande pianta aveva ancora la possibilità di essere curata per tempo, anche con indagini strumentali accurate: non è stato fatto e lo avremmo voluto tutti». Poi l’appello: «Chiediamo che i resti della pianta vengano fatti esaminare dai Carabinieri Forestali per vederci chiaro in questa vicenda, perché una storia di 170 anni non può finire così, fatta a pezzi e caricata su due camion. Ed anche perché, come si legge in un comunicato del comune, ogni attività è stata concertata con tutti gli organi sovracomunali competenti, in particolare, ai sopralluoghi esperiti sono intervenuti Carabinieri e Sovrintendenza».

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